il socketpuppet dei miei coglioni

Ho fatto una cazzata. Di nuovo. Se fossi riuscito a recuperare il backup dei tempi di splinder, credo troverei la prima (e fino ad oggi ultima) volta in cui feci la stessa cazzata. Ho trollato. Ho trollato con tutti i crismi del trollaggio: anonimamente, ferocemente. E in posti dove questo non è tollerato, non solo non consentito. Motivo per cui avvengono dei controlli tecnici di base. Tanti anni fa, direi allora forse ancora prima di scrivere un blog, forse tra il 2000-2001 (ma sono certo che oggi stesso con google-groups troverei la cazzata) questo accadeva dove tutte le dinamiche che vedete oggi erano in nuce: i newsgroup. Questi erano luoghi dove si vedeva già tutto: tutto quello che vedete aveva persino un nome gergale. C’erano pratiche di controllo e “mantenimento dell’ordine”, perché dalla prima esistenza dei gruppi di discussione le teste di cazzo e teste-calde come me spuntavano fuori, inasprendo i confronti invece di alleggerirli e, sostanzialmente, dando fastidio a tutti. Come una rissa da bar. Come bambini che starnazzano in mezzo a persone adulte. Continue reading →

una mano fra le gambe

Nella nostra routine quotidiana salvavita, ci ritroviamo ogni giorno a pranzo con due amici e, talvolta, l’amante di uno dei due.

Invece di andare come sempre nel luogo  “pezzealculo 1″ mi viene proposto di andare nel luogo”pezzealculo 2”. Andiamoci, perché no? Se non bevo l’acqua e non faccio il goloso il conto è uguale. Facciamo, osservo, mangio, faccio finta di niente, usciamo.

Quando siamo fuori chiedo gentilmente se possiamo evitare, d’ora in poi. Il motivo è che ho idea di aver molestato in gioventù la cassiera. Si bloccano tutti, mi guardano: chiunque mi conosca sa che sono un pezzo di pane; sguardi interrogativi richiedono spiegazioni. Continue reading →