Sulla parola del titolo, mi sono già espresso. Leggere quindi, prima di iniziare a trifolarmi le animelle. Continue reading →
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dentro la vostra testa
Le donne sono un mistero si dice sempre. E’ una delle cose che mi interessa di più quello che c’è dentro la vostra testa. Ho fatto delle cose scorrettissime ad una sonnambula, in gioventù (mia e sua). Era attraente e morbosamente seducente perché non esisteva il mistero, né il dubbio: chiedevi e lei rispondeva; era un regalo; era scomparso quel senso di frustrazione del “ma perché non mi dici che cazzo pensi?”. Simulavi una situazione (“ci sono delle persone che mi voglono picchiare!”) e lei sognava in diretta cosa avrebbe fatto e come avrebbe reagito; senza tentennamenti, senza attese. Era meraviglioso. Non si è mai svegliata con la bocca vuota, perché quando le chiedevo cosa voleva era splendidamente porca e molto esplicita e se non lo era bastava chiedere “dimmi quello che vuoi parola per parola”.
Ma l’aspetto veramente perverso non era questo. Era che la sua mente era – miracolo tra i sessi – completamente aperta all’indagine. Chiedevi e lei rispondeva. Nessun giro di parole, nessuna cosa da immaginare. E dentro la testa c’è il cuore.
Quello che le facevo lei lo voleva, lo voleva intensamente. Sotto – sostanzialmente – ipnosi, lei mi desiderava carnalmente e contemporaneamente aveva un po’ di affezione: avrebbe subito investito con l’auto i miei cattivissimi nemici che mi volevano piachiare! Ma non era innamorata, non amava nessuno al momento, senza per questo essere anaffettiva. Era cosciente di aver amato uno. Continue reading →
il felice ritorno dei tremori
Basta una minischicchera su questa minicorazza di vetro soffiato, che pensavo fosse invece solida, per farmi ripiombare in uno stato pietoso: mostrarmi la mia vulnerabilità, debolezza, fragilità.
![](https://i.ytimg.com/vi/a0uDce4cc6c/maxresdefault.jpg)
trovare la foto per “schicchera” è molto difficile e ho mollato.
Pietoso significa sempre le stesse stronzate: ovviamente dolore allo stomaco/nausea con la sensazione che tutto il sangue che dovrebbe andarmi al cazzo se ne vada lì, urgente bisogno di pisciare (troppo spesso), sbalzi di temperatura sensibili su: mani, avambracci (questo tipico di questi ultimi anni di merda dal 2012-13), sonno sballato (non quando lo sballo io volontariamente), difficoltà a dormire e poi sonnolenza in altri momenti. Sempre con forte presenza del mal di stomaco.
Questo semplicemente per un “litigio”, una disputa in cui la ragazza con cui ho avuto questi due secondi di storiellina si rivela tremendamente ostile nella comunicazione, soprattutto quella via instant messenger: di persona tenderebbe tutto alla dolcezza. Via whatsapp invece no, ribalta tutto, è incoerente e negativa, colpisce basso e poi dice che lo faccio io. Io sono qui che soffro come un cane, comunque. Continue reading →