Sento G, mia migliore amica-femmina, mia coetanea. Due settimane fa mi chiamava allarmata perché nella palestra che frequenta un tipo giovanissimo e fighissimo che si sarebbe sbattuta in tutte le posizioni e a qualsiasi gravità, nei liquidi e nei gas ci provava apertamente. Delicatamente, ma decisamente. Senza insistere troppo. Ma lei, troppo più vecchia si fa venire i dubbi.
Esattamente i dubbi che ebbi io con lei all’inizio: ma mi hai visto? era la domanda.
Ad ogni modo lei si chiedeva se non potesse esserci dietro una truffa o che non fosse un serial killer, un ladro, qualcosa così. Io le ricordo che i tempi sono quelli in cui i ragazzini si vogliono fare le “milf” e che lei è in palestra, luogo in cui il suo culo viene reso sodo dalla sua stessa forza di volontà e determinazione. E che di solito prima di volerla uccidere, una come lei, uno se la vuole sbattere, così, come ordine di cose da fare. E che siccome lei vuole e lui vuole, io un tentativo di sbattersi furiosamente ce lo farei.
Le dico che se non si fida mi può mandare un SMS di inizio e poi se entro 6 ore non me ne arriva uno di “sono viva” allora mi allarmo. Alla fine non serve. E’ gentile, rispettoso.
Passano un po’ di giorni e lei mi dice noia noia, se scopiamo sempre va bene, ma se no è un ragazzino e io mi sento cougar, cosa che so, ma non ne ho voglia. Mi dice letteralmente “se non scopiamo io me lo dimentico”.
G è speciale, è molto rara, mi pare. Ma si trova in quella posizione in cui molti uomini verrebbero giudicati malamente. Eppure lei lo sa: ha tanta voglia di sbatterselo e la cosa funziona molto bene. Ma fuori dal letto… (nessunapietàààà) cheppalleragazzino. Sensibile, simpatico, ma noia. Una posizione privilegiata questa però, no?
Lui avrà sempre voglia di sbattersela. E lei è molto felice quando si sbattono. Ma non quando non lo fanno: sta meglio da sola, che con lui.
Questa situazione è difficilmente invertibile, tra i due sessi, in fatto di numeri. Sembra sempre sia necessario mettere sul banco i sentimenti, progetti futuri, il tuo dentro più dentro. Così, anche per fare sesso.
Sono due cose diverse. Separate. Che possono unirsi. Ma non è obbligatorio.
Forse ecco la differenza grossa per cui i maschi si trovano bene con le ragazze giovani e poche donne si trovano bene con i ragazzi giovani. Quello che hanno da dire le ragazze interessa forse di più gli uomini di quanto non interessi, generalmente, quello che ha da dire una donna?
Io non lo so. Le uniche cose che mi tediano da morire sono le quotidianità merdose del lavoro. Tendenzialmente credo di non aver parlato mai delle mie. Non mi interessavano e mi infastidivano mentre le vivevo, figurati se avevo voglia di riviverle raccontandole.
Quelle di B le ho sempre ascoltate. Ma dopo la 1000ma volta e la tendenza a non cambiare niente e continuare a subire non ne avevo più voglia. Anche perché sentivo il suo soffrire, e mi incazzavo. Anche adesso non riesco tanto. Quando risuccede… la devo fermare. Perché sta li, continua, subisce.
Anche al lavoro con i vecchi colleghi di solito parlavo di altro, di quello che mi interessava, non di lavoro. A parte che essendo nerd era impossibile parlare di qualcosa che mi entusiasmava o mi frustrava, entrando nello specifico. Ma siccome mi interessava un sacco di altra roba… ecco 🙂
Ricordo che W si lamentava sempre che suo figlio frequentava uno che sapeva tutto di film e libri e cinema eccetera, ma che non sapeva niente che servisse a qualcosa. So cosa intendeva, ovviamente. Tuttavia parlare con W di solito era desolante. E in qualche modo mi spiega perché non abbia mai capito come mai si ritrova solo. Alla fine se sei un pagatore-di-affitti o un “mantenitore”, certo, attraverso la tua competenza. Ma all’altro cosa dai di te? Cioè, hai staccato, non stai più lavorando.
Cosa resta?