lavoro e bambini, una giornata contrastata

Passo nella ditta che mi affitta lo studio. Di fronte al parcheggio vedo scendere una donna che intendeva farmi da modella di nudo, con il suo bimbo appeso al collo con una imbragatura. Le chiedo come va, vedo che va bene, le chiedo se si stia rimettendo a posto (panza) e lei si, faccio palestra, mi sono presa molta cura di tutto oltre che sua (e indica la bimba). Tra l’altro, stupita (ahahah, io no, ormai… ) del fatto che – mi dice – stranamente suo marito abbia storto il naso riguardo alle foto di nudo: “non credevo sai?” mi dice. La accompagno dentro e iniziano le feste alla bimba, tutte si alzano, poi escono gli altri dagli uffici, ci si sposta in sala mensa-caffè, arriva qualcun altro … lei si becca tutte le coccole ed intanto fa per spostarsi verso altre aree e far vedere la bimba ai disabili che di solito segue (che bella cosa! pare che siano felicissimi di vedere i bimbi piccoli e coccolarli – non sapevo) … e nel frattempo arriva anche un’altra mamma in maternità… e si agg8iunge altra gente, tutti a fare le feste ai piccoli; guardo l’orologio, sono le 11. Entra persino la luce del sole di taglio dalla finestra: entrambi i piccoli sono biondi con gli occhi azzurri e il sole passa attraverso quei capellini finissimi in un modo incantevole. Si guardano attorno con gli occhioni, capiscono di essere al centro dell’attenzione. Continue reading →

non riconoscere un figlio

Nel caso ve lo foste chiesto, no, non è possibile non riconoscere un figlio. Dal test del DNA ad oggi sono stati fatti sufficienti passi per stabilire che se ti rifiuti, tu padre, di fare il test del DNA già stabiliamo che sei padre. Quindi meglio se non ti rifiuti, così nel caso lei zoccoleggi in giro, almeno hai qualche probabilità.

Ma se sei uno stronzo, uno sprovveduto, un ingenuo, incauto: sappi che è un luogo comune quello che dice che un padre può non riconoscere un figlio. E’ diritto della madre E del figlio stesso.

Quindi occhio a dove andate e soprattutto a dove venite.

Ma per l’amordiddio, i figli fateli solo se ENTRAMBI LO VOLETE. Perché imporre ad un figlio l’esistenza sotto il peso di uno dei due genitori che non vuole che lui/lei esista? Non lo trovate egoista, solo perché voi volete essere UN genitore?

40 anni per recepire una regola, circa.

immagine raffigurante il particolare di un dipinto che raffigura una levatriceI miei nacquero nella seconda metà degli anni ’30 del ‘900. Quindi queste regole erano già presenti da tempo quando nacqui io, nella prima metà degli anni ’70 … i miei fratelli erano nati durante gli anni ’60 … ed erano nati a casa, con l’ostetrica (la levatrice) … e quando fu il mio turno l’ostetrica stessa disse che non era il caso: di ospitalizzare quindi il parto, invece di far lei.

Ma non doveva essere normale? Lo scopro ora 🙂