La pecora non tutela il proprio interesse

Sto lavorando per il nemico, come sapete. Non tutti corrispondono a quanto sto per dire, ma per la maggior parte si. Diversi annetti fa, quando ci fu la prima merda sulla modifica della Costituzione, se ben ricordo nel 2001, quindi prima dell’esistenza del mio primo blog, che fu su Splinder, nel 2003, io mi schierai nettamente con la posizione della sinistra. Le riunioni a cui partecipai si svolgevano presso gli uffici della CGIL. Ricordo fin d’ora uno in una riunione generale che – quando dissi che i ragazzi non fanno più educazione Civica a scuola – mi disse che non era vero, che la facevano eccome. E già questo mi puzzava un po’. Ma la cosa che mi lasciò il segno fu quella che segue.

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svuotare il magazzino

E’ successa una cosa che mi costringe a “svuotare il magazzino” delle bozze. Avevo oltre 110 inizi-di-post in canna. Appunti, roba buttata lì, appena accennata. Quindi tra un bla quotidiano ed un altro ne verrà fuori qualche altro antico. Smaltisco, poi eseguo il trucco magico.

Memo: Mao.

Desindacalizzare, precarizzare, terrorizzare: come eliminare il diritto dei dipendenti in 3 semplci mosse.

immagine raffigurante un uomo che vomita sotto la scritta vomito ergo sum

benessere e ottimismo

Applicandosi con costanza e determinazione otterrete il controllo! Trasformate i vostri concittadini in servi obbedienti o che muoiano senza puzzare troppo (che diminuisce la propensione al consumo).

Ecco una interessante sequenza di mosse che un’azienda può fare per desindacalizzare, desertificare di diritti e rendere precaria la situazione di tutti i propri dipendenti se non è tanto solida e naviga in cattive acque:

Fase 1: Con la motivazione “non mi serve più” butta fuori in cassa integrazione + mobilità tutti quelli che vuole (ovviamente chiude rami funzionali precisi: “non mi serve più la produzione, la programmazione e l’ufficio acquisti” “non mi serve più la fatturazione staccata dalla contabilità” “non mi serve più il magazzino” “non mi serve più l’information technology” “non mi serve la progettazione, l’ufficio tecnico, l’ufficio prodotto, il design, e l’R&D” “non mi serve la manutenzione elettrica, quella meccanica, quella generica” “non mi serve la sicurezza, il controllo, gli usceri” … ecc.

Un pezzo alla volta.

Fino a ridurre a meno di 15 dipendenti: fase 2.

Il dipendente (e il suo futuro, quello della sua famiglia) di un’azienda con meno di 15 persone è pressoché privo di diritti, di protezioni, in caso di situazioni difficili: ovviamente non sto a parlare di casi idilliaci con il capo e il dipendente che – intellettualmente onesti – discutono animatamente e con passione ma si rispettano sempre e per sempre, cenano assieme se vogliono (non perché “se non lo fai il capo ti guarda male” , si, ne conosco di posti così e lo stile Google non è tanto differente, ai miei occhi) e nessuno mai in nessun  diverbio metterà in discussione il tuo lavoro e con esso la tua vita.

Parlo di casi normali: ci sono problemi, non si sa più a che santo votarsi e intanto si licenzia, poi si vedrà. Tu che sei licenziato sai bene che non becchi un cazzo: che non pagherai l’affitto o il mutuo casa o auto. Che nulla ti tutelerà per il periodo necessario (che non si sa quanto sia!) … che sei vecchio a 26 anni per lo stesso mercato che ti dice che devi lavorare fino a 75 anni per poterti fermare.

Non hai tutele di alcun tipo, sei fottuto. E io un paese di fottuti non lo vedo tanto forte. Continue reading →