uomini, soli

Mi viene in mente che su questo potrei costruire un bel gioco di parole. Uomini soli, uomini, soli (satelliti “Sole”). Bene, me la segno.

Oggi sono passato a trovare G. ; voleva un consiglio tecnico; gli ho lasciato un vocale whatsapp, promettendo che sarei passato comunque. In realtà era chiaro che voleva parlare di storie, di solitudine.

G ha 50 e qualcosa anni. E non può, come me, stare solo. E – questo mi interessa – non può scopare puttane. Non solo. Come me, non può scopare la prima che capita, pare. Non so se abbia il problema idraulico, ma di sicuro ha quello di cuore. Che poi non considererei un problema, a questo punto. Quello idraulico e basta si, ma il fatto di non andare con la prima che capita, questo non mi pare un problema, non più.

G è stato cornificato per buona parte di 16 anni di relazione. Ne aveva il sentore, ma zitto, leale, onesto. Poi ha avuto la certezza ed è andato via. Ha vissuto in azienda per parecchio, lo fa tuttora. Poi ad un certo punto dopo bla e anche bla, ha trovato una, da poco. Si butta, lui, a farle cose. Su questo non gli darò mai ragione: scambia la cessione di beni e servizi – su cui poi ti capita di fare i conti, molto male – con l’essere presenti, accompagnare, esserci, essere li per lei, supportare. Non è che non si possa essere generosi, ma il fatto che gli uomini debbano fare cose o fornire servizi per dimostrare amore è una cazzata. Così come le donne non devono. E fare sesso NON è tra queste cose. Fare sesso è una parte della relazione tra più-che-amici che rende due partner amorosi-non-platonici. Ma rassettare? Fare le pulizie? Fare qualsiasi lavoro di casa? Stare esclusivamente dietro ai bambini? No, niente di tutto questo è dovuto o sengo di “amare abbastanza”. La gestione delle faccende pratiche è PERSONALE. E se diventa comune, è condivisa. Sempre che sia questo l’accordo. Ma ho divagato, ovviamente.

Però ad un certo punto lei è andata. Solo che parla sempre di lui con tutti. Più lui manca più le ne parla. E a lui lei manca. Molto.

Brutte stronze. Ci mancate capito?

Del resto siamo tutti uguali.

DAHAHAHAHAH scusa moon, era solo per te: bacino :-*

Poi arriva la sua ex, con grossi casini, gli lascia roba vecchia, un modo per arrivare li e lasciargli una lettera vecchia. Ha bisogni, ha problemi, vecch problemi. Ma settimane prima era stata a dire ai suoi che lui quando erano assieme non “aveva fatto abbastanza per lei e l’aveva lasciata sola” in un periodo in cui lui ha CHIUSO L’AZIENDA PER STARE CON LEI e poi per farla recuperare. Boh. In effetti era molto in azienda. Ma lei poteva allegramente andarci, quando voleva. Anche perché magari era per stare assieme a guardare la TV: lui ne ha 8 … non sarebbe niente. E le coppie stanno assieme anche facendo cose diverse. Sono vicini, si guardano, bacino. Comuque mi chiede ma perché, dopo tutto quello che mi ha fatto sento che vorrei ancora aiutarla? Anche se so che la mando affanculo perché mi ha cornificato una volta di troppo, che è stata scorretta ed ingrata dicendo questo ai miei… ma la vedo qui, dimagrita, emaciata, con casini di salute e di soldi… certo, li ho anche io … ma sento che vorrei aiutarla, perché?

Ma perché? ti interessa? Aiutala. Fottitene di tutto. Se vuoi. Se pensi che il mondo ti dirà coglione, fregatene. Se pensi che lei pensi che sei un coglione e ti sfrutta, allora magari no, ma se non è così… se non vuoi niente in cambio e se sai che non pagherai un prezzo emotivo… perché? Perché siamo complessi. Siamo persone. E se l’hai scelta, quella volta, e ci sei stato assieme, lo hai fatto tu, per quel qualcosa che hai visto in lei, che c’era. E forse c’è. Assieme alla merda, certo. Come in tutti noi. Ma ecco il perché.

malosaichesarestiunosplendidopapà – 19ma

modello che finge di essere padre

Tu vuoi da me qualcosa. Tu vuoi che io fecondi i tuoi ovuli, che generi con te dei figli.

Hai vent’anni, io ne ho più del doppio e mi dici che tutti quelli con cui hai scopato in passato ti hanno fatto pensare no, con lui no. E con me si. Con me che quando ti ho detto chi ero ti ho detto io no figli, io figli mai.

Hai 20 anni e fai sesso da quando ne hai 14, una cosa che vi invidio, a voi di queste generazioni, tantissimo: io lo dico sempre, a tutti, che quando ne avevo 13 volevo scopare, ma lei non voleva i coetanei, lei è andata con uno di 18, mentre due facevano la guardia, a farsi sverginare dietro la siepe, fiera, felice. Una cosa che ai tempi, per me, era un dramma horror, tempi in cui sesso e sentimento erano spacciati come una cosa sola.

Ma che non voglio essere padre e che sarei un pessimo padre io lo grido ai quattro venti da sempre, a tutti. Generare una vita senza sapere quello che si fa. Oppure generare una vita sapendo perfettamente quello che si fa e che non si è la persona giusta. Che delitto è? E’ quello di cui, quando ne si ragionava, accusavo Dio. Dio è colui che ti crea sapendo – essendo fuori dal tempo – che finirai dannato: l’infinita perfidia, suprema, la negazione del libero arbitrio o la sua presa in giro. Qui sulla terra quegli dei siamo noi, uomo e donna: noi abbiamo il potere della creazione della vita. Continue reading →