un istante della mia famiglia di oggi

Ieri mi chiama mio fratello. Come sempre “non ha tempo” di cercare un link, ma poi perde una infinità di tempo. Ad ogni modo gli serve un hub usb 3.0 da 4 porte per qualcosa di mio padre. Qualcosa di mio padre che non ha niente di usb 3. Immagino che sia perché poi un giorno lo userà qualcun altro. Ad ogni modo segno, cerco, metto in prime, e via. Ma era molto preoccupato perché mamma – che qualche ora prima mi aveva chiamato perché lui non era tornato per pranzo ed erano le 15 e lei era preoccupata per la cena e desiderava andassi a metterla su io ma tanto poi era tornato e ha fatto – era molto stanca, era troppo stanca e finiva sempre a letto abbattuta. Quindi dottore. Alleluja! Lo avevo detto un miliardo di volte che mi sembrava TROPPO stanca. Boh nessuno mi cagava. Bene allora ottimo. Quando? Domani ore 9.

Lo sento ore 9.30 messaggio whatsapp: il doc passa tra le 14 e le 15, aggiornamenti futuri.

Lo sento alle 15: l’hub era arrivato (lo sapevo, amazon non mente) e il doc aveva la diagnosi ancora prima di vedere mamma: grave insufficienza renale da cui deriva tutto il resto. Fare movimento. Posso procurare una mini-cyclette che può usare anche stando in poltrona? Per patre: c’è da clonare HDD su SSD, sai? Non clono dal 1600 ma vedo.

Cerco il software, mi esce clonezilla, confermo che mi pare la scelta giusta, comunico, grazie. Ma solo la cyclette? si. Sento C che pure sua madre aveva casino, vado fisicamente li. Mi dice che ce l’ha e me la da, ma che ci sono scarsissime speranze che faccia qualcosa, perché non ne hanno voglia, si trascinano, si rifiutano, fanno storie e bisogna letteralmente farglielo fare. Ma me la da lui se ce l’hanno ancora. Comunico la cosa.

Nel mentre scrivo al dottore per presentarmi – una prima impressione di merda non si deve mai evitare – rivelando la mia scarsa fiducia nella mia famiglia nel comprendere quello che lui dice. Spettacolo.

Chiama mia madre, mi dice che è passato il dottore e che deve prendere un integratore.

Certo mamma – dico – “E FARE MOVIMENTO”. “… mgnhmmm … e si vede che userò il trabicolo… ” (si riferisce al deambulatore) …

Ok. Aspettiamo che la cosa arrivi.

Nel frattempo mio padre mi manda solo cagate. Che credo sia il suo modo di chiudere la possibilità di comunicare, perché, ha deciso, che visto che ha cose tristi da dire e che poi mi vede triste questo risolverà. Ottimo. Oh non gliel’avessi detto che vado li per parlare con lui e che non c’è problema se mi dice cose tristi, basta che non si aspetti che io le ignori e che si chieda come mai sono serio. Cristodiddio, mi parli di roba triste assai, per te, per la tua vita. Non ti voglio nemmeno dire quanto … ma no, che gliel’ho pure detto che non mi interessa più vivere.

Questa mattina ho “perso” tutta la mattinata a chiacchierare con D, ragazzo che spero poi arrivi a recuperarsi e vivere. E’ lui che mi ha portato il big muff; l’altra notte ero QUASI riuscito a fare l’ultima ripresa – quella con me stesso dentro – in uno stato semi-decente in cui non ero gonfio come unammerda in faccia. Era notte fonda, ma avevo piazzato tutto, piano piano, ascoltando solo Brian Eno come un calmante. Alla fine mi ero dimenticato una piastrina. Ho detto “farò domani”, ero stanco, avevo tirato parecchio. In realtà avrei finito, mi facevo un po’ meno cagare, giusto quel po’ di gonfietto da cortisone (no, non prendo il cortisone: a ondate sono leggermente meno gonfio in faccia, dopo qualche buon sonno, con certe temperature, non so bene come accada) in meno: tutto spostato, piazzato… manca la fottuta piastra. Avevo anche tentato di usare il remote per far partire il video… ma quel CAZZO di remote funziona solo per il tasto di scatto PER SCATTARE e basta, non per far partire il rec. MERDE.

Ma alla fine la merda ero io che mi sono dimenticato la fottuta piastrina.

Dai che prima di schiattare FORSE ma forse forse forsissimo, registro i pezzi degli H. I nostri. Che poi son diventati miei. Ad ogni modo D ha detto anche lui che non sono registrati poi così male. Te credo: era il massimo che potevamo fare e lo abbiamo fatto. Ma nonostante tutto, non è il massimo. Era il nostro massimo. Tutto qua. E se riesco, anche dei C. forse riuscirò a fare dei videoclip. Magari uno solo? Non so, secondo me una volta fatto uno riesco a fare gli altri perché il problema non sarà più riprendere me stesso o gente invecchiata.

Di nuovo visualizzo: gente che urla verso l’esterno, nessuno che si guarda, che ascolta… tutti emettono, nessuno riceve.

Michael Ramscar e la memoria dei vecchi – NON bufala

Visto che mi arrivano varie bufale e varie cacate via internet, vi segnalo che quella che dice che con l’invecchiamento non si perde la capacità di apprendere, solamente si diventa più lenti , ed è supportata da uno studio dell’università di Tuebingen e del “professor Michael Ramscarl” (nel frettampo dopo due whatsappate si è preso una “L” il buon professore).

Il paper di “Learning is not decline” di Michael Ramscar lo trovate cliccando qui.

Si tratta di uno studio. UNO studio. E per fortuna non è in tedesco!

Quindi l’esistenza di questo non è una bufala, ma dovete leggerlo.

TUTTO.

Quindi l’esistenza di questo studio NON è una bufala.