Fammi bella

Alcuni di voi forse hanno sentito parlare di campagne “contro la bellezza finta della pubblicità” come quella che ho messo nel video soprastante*. Però vi prego di accordarmi un minimo di fiducia quando vi chiedo di credermi su questo: le persone comuni sono le prime a chiedere di applicare ogni fottuto trucco possibile per “renderle più belle”.  Continue reading →

regalandia: meglio l’hobbistica della sciura Maria che uno schiavo cinese (o rumeno)

Avete presente lo stile “Country” ? Quegli addobbi per la casa puccettosi come cuoricini di pezza, di legno, mix di puntocroce ecc ecc … Non sto a parlare di gusto o meno, non sto parlando di questo aspetto (magari ne vado matto, che ne sapete?).

L’intento di queste decorazioni è di ricordare il fatto in casa, il calore familiare, l’affetto, la cura artigianale.

Allora se proprio così dev’essere, che sia vero: fateveli fare da qualcuno di cui sapete per certo che materialmente li ha prodotti con le proprie mani, la propria macchina per cucire, che si è comprato/a il filo, la stoffa, i cartamodelli… che se li è anche disegnati, magari, che li ha copiati da quelli della bisnonna … ma che ha fatto la roba. Altrimenti avrete anche il cuore colmo di gioia, ma i piedi li avrete messi sulla testa di qualche schiavo distante millemila chilometri.

Se sull’etichetta non c’è indicato IL PAESE D’ORIGINE DELLA MERCE (“made in”) ma solo l’importatore, potete stare tranquilli che sono stati distrutti dei posti di lavoro dove questo è ancora sinonimo di “io faccio una cosa, tu mi paghi il giusto” e sono stati fatti in altri dove invece si fa così : “se non vuoi morire di fame, fai questo e questo e questo e quest’altro, zitto, fai, no, non puoi fare quello che dici, fai quello che dico io, zitto, quest’altro, quest’altro ancora, no, non mi interessa se tua figlia è malata, non mi interessa se devi fare pipì, l’avevi già fatta due ore fa, quello rifallo, non perdere tempo… ” ecc.

Non è vero che se non avessero quello non avrebbero niente. E’ un trucco di chi vuol livellare gli stipendi al “giusto” dove “giusto” significa NULLA: se non avessero quello, proprio come noi, avrebbero un lavoro pagato normalmente, competendo con altra gente pagata normalmente: dovrebbero competere sulla qualità e sull’innovazione tecnica, eventualmente. E le industrie dovrebbero avere margini inferiori, ragionare in modo meno avido. Continue reading →

Lettura consigliata: Perché siamo così ipocriti sulla guerra?

immagine che ricorda la violenza dei forti sui deboli

questo siamo

Per l’editore Chiarelettere è uscito il libro di Fabio Mini dal titolo “Perché siamo così ipocriti sulla guerra?“. Lo consiglio. Il curriculum dell’autore non è secondario. La sua autorevolezza non gli viene solo dall’aver prestato servizio “in alto” … ma dalla parte dalla quale non ti aspetteresti di sentir parlare chiaro in questi termini delle motivazioni della guerra, del nostro atteggiamento e soprattutto di chi governa il mondo e i nostri paesi: che questa gestione venga dallo stato oppure dalle multinazioanali.

E’ un Generale a parlarci e a dirci quello che il pezzente al bar sa da sempre, che il populista ha facile gioco ad urlare per il proprio lato politico, e il poeta dissacratore o la satira affermano come un dato certo. Ma che poi, dati alla mano assenti, tacciono quando sentono in faccia l’odore dell’alito del potente che, una volta ogni tanto, raggiungono. Continue reading →