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(una) Signora delle Nevi
Quelli che oggi sarebbero più proni all’abbandono della vita in quanto amanti solamente di cose che non sono essenziali per la sopravvivenza , dediti alla loro produzione diretta non industrializzata o alla loro fruizione, quindi inadatti ad una società che ti valuta e ti prezza in base al tuo grado di produrre utile, alla tua utilità pratica di svolgere un compito monetizzabile, sarebbero forse gli unici adatti alla Vita. Cioè non alla sopravvivenza.
Amanti dell’arte, della filosofia, della conoscenza dell’altro, dell’amore e del sesso per il piacere. Del godimento dei sensi.
Molti, alla lunga, anche nel solo godimento dei sensi finirebbero per essere delle specie di drogati, io credo. Quelli che comunque non sanno stare “con le mani in mano”. Che devono risolvere un problema, svolgere un compito, spaccarsi la schiena e lamentarsi vantandosi che se la sono spaccata. Che loro fanno qualcosa, che sono utili. Ecco, divenuti inutili ma liberi, credo non farebbero nulla. Ma gli altri forse non avrebbero ancora abbastanza tempo per cantare, suonare, ballare, viaggiare, guardare, fotografare, dipingere, scolpire, godere, correre, arrampicarsi, scopare, bere e mangiare, produrre meraviglie, leggere, discutere, filosofare, ricercare per il gusto di ricercare, dare fondo alla curiosità. Continue reading →