Ricordo al mio lettore che io sono scurrile, volgare, faccio uso di turpiloquio. Cerco di non esagerare nella sua distribuzione, onde evitare che, quando usato, risulti meno efficace, come da di scelta di tale classe di vocaboli ci si attende.
Questa mattina è iniziata all’insegna dei porchiddei; avevo sonno, ma avevo un orario e un programma. Cerco di bere ‘sto mezzo litro d’acqua prima di qualsiasi cosa, tutto ok, wow pure le “due fette biscottate con marmellata” e penso di pigliare il caffè fuori. Le micie manifestano molto il desiderio di coccole e quando la smilza si trova in un punto delicato della casa il campanello suona in modo, come sempre, rumorosissimo, facendola schizzare nell’invisibilità. Rispondo: nessuno. Risuona spaccosamente. Ri-rispondo, questa volta già con un po’ di fastidio – cazzo, perché risuoni se la prima volta non hai risposto, stronzo, penso – e finalmente il postino palesa la sua identità e lo scopo della visita.
Scendo. Multa. I suddetti salgono al cielo. L’acqua calda inizia a fare effetto: prendo la lettera e mi metto sul cesso. Studio bene: le mie recenti frequentazioni mi hanno portato (mea culpa, corro) ingenti multazze e perdite di punti. Leggo bene. Dev’essere un tutor, proprio sul tratto in cui avevano piazzato una bella X rossa sul cartello. Leggo bene: 177 eur INVECE DI 470. Non mi lamenterò. Controllo: ci sono anche 3 punti. Coi soldi sono già in merda. Eh beh. Sono in merda anche coi punti. Mi ricordo che ieri sera iStock/getty hanno pagato, non tanto, ma circa il necessario per pagare la multa. Quindi mi affretto (è sabato) ad effettuare la richiesta di trasferimento bancario tra PayPal e la banca. Continue reading →