Lettura consigliata: Perché siamo così ipocriti sulla guerra?

immagine che ricorda la violenza dei forti sui deboli

questo siamo

Per l’editore Chiarelettere è uscito il libro di Fabio Mini dal titolo “Perché siamo così ipocriti sulla guerra?“. Lo consiglio. Il curriculum dell’autore non è secondario. La sua autorevolezza non gli viene solo dall’aver prestato servizio “in alto” … ma dalla parte dalla quale non ti aspetteresti di sentir parlare chiaro in questi termini delle motivazioni della guerra, del nostro atteggiamento e soprattutto di chi governa il mondo e i nostri paesi: che questa gestione venga dallo stato oppure dalle multinazioanali.

E’ un Generale a parlarci e a dirci quello che il pezzente al bar sa da sempre, che il populista ha facile gioco ad urlare per il proprio lato politico, e il poeta dissacratore o la satira affermano come un dato certo. Ma che poi, dati alla mano assenti, tacciono quando sentono in faccia l’odore dell’alito del potente che, una volta ogni tanto, raggiungono. Continue reading →

John Howard Musulmani Islam BUFALA

Sta ricominciando a girare, mescolata ad altri contenuti più o meno veri, più o meno simpatici, più o meno condivisibili, la vecchia bufala sul discorso che avrebbe tenuto il primo ministro Australiano John howard ai musulmani, che in realtà è una lettera scritta da un qualsiasi cittadino americano (non è il primo ministro di nulla e non è nemmeno un politico, ma un tizio qualsiasi che dice la sua) ad un giornale americano (quindi non è rivolto ufficialmente da nessun governo a nessun popolo a nessuna categoria) verso il 2001 con il sentimento che ci si può immaginare dopo l’11 settembre.

Leggete il debunking di Paolo Attivissimo sull’argomento, qui:

http://attivissimo.blogspot.it/2010/02/antibufala-il-discorso-del-primo.html

il silenzio su Matteo, ma non sulla sicurezza nel lavoro. Su quello bisogna restare vigili finché le cose non cambiano.

Signora Pausini,

apprendiamo dai giornali del “dramma” che l’ha colpita e della sua intenzione di dedicare a Matteo i suoi prossimi concerti.

Ognuno ha diritto ad esprimere il proprio lutto nelle forme che ritiene più opportune, ma aver letto le sue dichiarazioni, riportate persino sui giornali di gossip, non può non farci pensare che Lei, Matteo, non sapeva chi fosse. Certamente non è così che chi l’ha veramente conosciuto avrebbe scelto di ricordarlo.

Ci rendiamo conto che i meccanismi dello show business, di fronte ad una tragedia di questo genere, impongono di assumere un contegno simile di fronte ai media. Ma è proprio a causa dell’ambiguità di questo cordoglio che sarebbe opportuno che Lei evitasse di farsi portavoce di un dolore che non le appartiene.

Forse dovremmo arrenderci ai meccanismi pubblicitari e lasciare che la strumentalizzazione mediatica ci scivoli addosso.

Ma non possiamo farlo, non possiamo perché vogliamo e dobbiamo…

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