Azoto si, azoto no, è questa la morte

(titolo: cit)

L’unico modo, per me, sembrerebbe, di interessarmi alle cose è quando non servono. Sotto pressione sembrerei più analitico ma meno pragmatico. Se invece ho padonanza di qualcosa, laddove gli analitici iniziano ad annaspare e a chiedersi “perché” (quasi sempre “perché il mondo non è nel modo in cui ora mi farebbe comodo che fosse?” più strepitii vari), di solito sono “ok, togliti, risolviamo. Poi vediamo se ti interesserà davvero ancora analizzare le cause. Siccome costa tempo ed impegno e tu vuoi solo che si risolva il problema, una volta che è risolto sono certo che l’impegno per il “e che non capiti mai più” per qualche motivo sarà scomparso completamente dal tuo orizzonte, pronto invece a dire a chiunque lo faccia che è negativo, pessimista, e che porta sfiga”.

Forse si tratta di alcune persone con le quali ho a che fare. Cioè non sono tutti così, ma in qualche modo io sono causa della vicinanza con questi. Chissà.

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Ieri se avessi avuto il penthobarbital lo avrei accarezzato con sollievo.

M, al quale devo sicuramente ancora 9mila euro, ne versa credo annualmente 12mila alla Cooperativa Sociale che mi affitta lo studio. Manco lo sapevo. Pensavo fosse una “una tantum”. E io che sostanzialmente penso che devo solo riuscire a restituirgli quei soldi e poi trovare il metodo rapidoedindolore.

Le notizie di questi giorni sul fatto che l’azoto sarebbe un metodo “troppo crudele” mi viene da pensare: possibile che quelli di exit international che sono esattamente sul pezzo per la morte indolore intendano usare PROPRIO quel metodo? Forse perché dipende da come sostituisci la quantità di ossigeno?

O forse c’è un cortocircuito pazzesco negli USA in cui basterebbe prendere un anestetico potente e poi sparare, decapitare, togliere il cuore, immergere in acqua fredda per 20 ore. Qualsiasi cosa, ma con l’anestetico che useresti in sala operatoria? Secondo il mio amico di seghe mentali ciattgipitìplus4 l’intento punitivo è preminente rispetto all’efficacia unita alla umanità dell’atto. L’ho semplificata, ma è abbastanza evidente. Non si pensa che gli anni di privazione della libertà, di vita in carcere (e costi per la comunità, se non ti frega di come si viva in carcere) , di privazione della vita – per te che ci tieni – non siano una punizione sufficiente? Un anestetico potentissimo qualsiasi, con qualsiasi effetto “potenzialmente dannoso” non sarebbe un problema: mi stai uccidendo. Deve solo essere EFFICACISSIMO. Si testa l’efficacia su quell’umano, poi puoi farlo smettere di esistere, disintegrarlo, qualsiasi cosa.

Lo dico come se ci fossi io. E di crimini non ne ho commessi.

La Sarco “sprigiona azoto liquido con la conseguente rapida erosione dell’ossigeno: 30 secondi per passare dal 21 all’1%”. Se questo va bene per Exit International che non è “pena di morte”, ma suicidio assistito volontario… non penso che la gente voglia per sé un sistema crudele.

La scuola del furbo (assicurazioni e noi fessi)

La scuola del fesso e del furbo, tipica della cultura italiana, del commercio, della legge del più forte, mi fa schifo al cazzo. La merda proprio. Se sei più debole soccombi. Se posso incularti, fregarti, lo faccio e la legge dice “tutto a posto”.

Se ti ho informato su tutto in modo chiaro e tu scegli di merda, posso capire.

Ma quando presenti deliberatamente in modo oscuro, nascondi, usi i dark path / dark patterns, sei una merda, sei malvagio, hai intenzione di nuocere, di approfittarti.

Detto questo per scegliere bene un servizio come una assicurazione devi lavorare sul “quanto paga”. Loro ti offriranno un sacco di stronzate, ma poi è quando sei nella merda, con la macchina rotta, la casa allagata, i danni da ripagare, le cose da ricostruire che ti dicono “NOI AL MASSIMO TI DIAMO X” ed è su quel massimo e su quell’ X, che ti verranno detti a muso duro quando tu stai di merda, quando muore la gente, quando stai male, ti sei fatto male fisicamente o moralmente, hai perso qualcosa e hai bisogno di un aiuto che invece

avrai un altro problema.

Il problema di dover difendere e dimostrare la tua parte burocratica non tanto nel danno, ma nell’esistenza stessa della stipula. Tu vuoi SERVIZIO e invece ti risponde BUROCRAZIA, muro. La parte di vendita è scollegata da quella di erogazione finale.

Quando sono finito in mobilità potevo morire tranquillamente di fame e incularmi sui pagamenti del mutuo l’assicurazione si è presentata per quello che è davvero, non per quello che ti viene venduto.

Quando mi sono fatto male anche: come un vaso vecchio per loro non diventi più prezioso, ma solo delicato, fragile, meno da coprire, non di più. Costi di più e ti danno meno.

Quando un cervo mi ha bottato e la mia copertura diceva 3000 loro mi hanno detto che la mia auto valeva poco e i pezzi pure e quindi 1500.

Dovete andare col bracconiere, con l’assicuratore, con il ladro e capire quando il pesce è marcio anche se te lo mostrano come buono. Devi fottutamente saper fare le cose, molto semplici, perché la conoscenza è tanta, ma il marketing, il guadagno, le logiche economiche rendono l’inganno e il raggiro una pratica di cui compiacersi e vantarsi. Sei tu che sei scemo, non io che ti inculo.

Serve sempre la forza per far valere e rispettare. Eppure le cose valgono, il rispetto si deve. Ma no, se non hai un “altrimenti” di potenza sufficiente.

Umani, un tipo di bestia tra le altre.

le donne che amano scopare non sono prostitute

La prostituzione consiste nel vendere il proprio corpo. Dare il proprio corpo in cambio di beni o servizi. Dare sesso in cambio di non-sesso, di qualcosa di diverso dal sesso. Benefici, vantaggi, sgravi di fatiche. Tutto il resto è un arbitrario, personale, soggettivo giudizio morale sul “fare sesso”. Sul “godersi le scopate”. Sul “avere vari partner sessuali ai quali non hai promesso fedeltà ed esclusività”.

Tutte cose che al massimo, nei confronti di un uomo, possono suscitare un pochino di biasimo. Di solito da parte di una certa quantità di donne. Di sicuro non è un giudizio unanime.

Quantomeno mi aspetterei lo stesso nei confronti delle donne. Se piace loro scopare, farsi scopare, farsi sbattere furiosamente, fare quello che cazzo gli piace fare, gusti loro, sono FATTI LORO, sono caratteristiche personali esenti da un valore positivo o negativo “di per sé”. Obbligano qualcuno? Fanno male a qualcuno? Ingannano il cuore di qualcuno? Quelle sono cose negative.

Ma se una scopa scopa. Fine. Se una AMA scopare: evviva. Se ama il gelato? Problemi? Se ne mangia troppo farà indigestione, ma sono problemi morali o etici? E soprattutto, ci riguardano? Possiamo emettere giudizi? Non credo proprio.

Se una ti promette che sta solo con te, allora ok, se non lo fa: mente. Ma il resto?

Troia, puttana, prostituta: se hai QUALCOSA DI DIVERSO DAL SESSO, in cambio, allora ok. Basta anche solo che sia che lo vai a fare in un posto che non ti potresti permettere eh. Alle terme o chissà dove; in un posto costoso, lussuoso, qualcuno paga e tu non paghi niente.  Scopare è gratis, è facile, basti tu e il/la partner. Non serve altro che la voglia il tempo e un posto.

A meno che non ci troviamo in una teocrazia.

basta che respiri

ha un cuore anche lei

Io rimugino. Questo è un problema tipico di chi si fa le seghementali. Che io direi: di chi pensa, di chi rianalizza, di chi non si ferma a pensare “avevo ragione, problema chiuso”.

E infatti. Oggi ero in un bar, evento del giorno preso dal giornale è che un tizio ha effettuato un furto attraverso l’ipnosi. Lato cliente io ed un avventore: lui fa “beh, ma si poteva prendere altro oltre ai soldi” ed io gli sorrido “eh si, metti che la cassiera era carina… “. Lato barista c’è una barista (brutta, sfatta dall’età e non se ne cura) che subito fa “beh, ma perché andare in quel negozio? Io con l’ipnosi sarei andata dritta in banca! 😀 ” . Hahaha, grandi risate tutti noi. E io ricordo quello che mi accade sempre fotografando, quando devo ottenere un pensiero che produca un sorriso vero.

Uomini: pensa alla figa! -> SORRISONE, la gioia.

Donne: pensa ai soldi! –> SORRISONE.

Mai, dico mai, la spontaneità e la pienezza del sorriso arriva invertendo questi fattori.

Faccio ai due “vedi come siamo? Noi subito a pensare alla figa, e lei immediatamente ai soldi… siamo proprio fatti così allora?”. hahah, risate, l’avventore va via. La barista mi fa “beh ma le donne non ne hanno bisogno, non vi devono ipnotizzare… a voi basta che respiri”.

Le spiego che non siamo tutti così, ma ora non conta, non mi interessa qui con voi, ora, non è questo il punto. Continue reading →

sbattersene e via

Di tanto in tanto mi faccio problemi. Mi PONGO problemi. Mi faccio domande. Mi espongo al confronto, al dialogo, con persone che hanno espresso opinioni rispetto ai campi di cui mi occupo professionalmente.

Cioé faccio una cosa per cui mi pagano in misura tale da non dover fare un altro lavoro per pagare l’affitto e sopravvivere.

Tempo fa era un lavoro, oggi è un altro.

In ogni caso ho sempre trovato chi mi ha fatto pensare di essere inadeguato. Le argomentazioni esposte mi si appiccicavano addosso. Avrei dovuto smettere o migliorare sensibilmente, spesso studiando molto per fare le stesse identiche cose ma essendo in grado di controbattere con una serie di nozioni a chi aveva studiato. Ma il mio lavoro sarebbe rimasto invariato: il servizio od il prodotto che soddisfacevano il mio cliente (fosse esso diretto od una funzione aziendale) non sarebbe cambiato. La mia sensibilità nel variare il mio modo di agire professionalmente provengono sempre dall’ascolto del cliente, se mi è possibile, oppure alla risposta in termini di vendite che rappresenta comunque l’espressione di una preferenza, di una scelta.

Spesso, parlando con colleghi, prima e anche ora, questi mi guardano e mi dicono “ma che cazzo di problemi ti fai? Fallo e basta!” Continue reading →

slot machine: questi potrebbero aiutare e li lasciamo volar via

Capisco la considerazione negativa sul gioco d’azzardo, la sua amoralità eccetera. A parte cascarci una volta la settimana anch’io, ho comunque pensato che tutti i poveracci che buttavano via tutta la loro pecunia comunque la riversavano in buona parte nelle casse dello Stato e quindi… facevano in qualche modo un sacrificio umano degno di essere accettato, se pur – se volete – cinicamente.

E invece no.

No, perché sembra che questi soldi arrivino raramente dove devono. Ad esempio ecco un caso (maggio 2012). Ma voglio ricordare soprattuto questo, relativamente al Comandante Umberto Rapetto.

A questo punto, se non portano soldi alle casse dello Stato, propongo di chiudere. Io di gente che vince, personalmente, in faccia, non ne ho vista. Gente che vince le rendite per i prossimi 20 anni? Mai visto uno. Gente che vince 60.000.000 al superEnalotto? Mai sentita nemmeno la vaga notizia. Gente che vince il WinForLife? Zero, mai incontrato uno o sentita la voce che nel paese dove sto od in provincia, qualcuno ce l’abbia fatta. Gente che vince gettoni d’oro? Pare che sia una disecreta fregatura anche quella. Qualche gratta e vinci da 100 euro, questo si. Ovviamente non sto a chiedere se ne abbiano giocati 200 nei mesi precedenti. Update: articolo mainstream del giorno 15, aggiornato.

Delio Rossi, e lo schifo che voi non raccontate (giornalismo, Zambardino)

Delio Rossi, e lo schifo che voi non raccontate.

Non so nulla di calcio e non so se mi interessa questa faccenda nello specifico, ma quanto dice Zambardino in generale sull’essere giornalisti lo condivido appieno e penso sia lodevole … anche se non possiamo ignorare che è del ’51 e che forse sarà uno di quelli che possono andare in pensione.

E questa considerazione non è scorrelata dal resto.

Resta comnuque il fatto che condivido e trovo interessante il suo post.