Bah, non faccio che
ripetermi.
Ho il cellulare talmente pieno delle foto che le ho fatto in modo spontaneo, non posate (o pochissimo in rari casi) … persino con me dentro (io non voglio mai). Le ho fatto un milione di foto sul cesso mentre fa pipì, oppure cacca: era adorabile. Faceva una faccetta 🙂 Che poi alla fine io adoro le bimbe che amano i discorsi scatologici. Se poi nella stessa bimba abbiamo sia scatologico che escatologico allora io posso saltellare dalla gioia. Ad ogni modo io di solito mi trovo bene con ragazze/donne/bimbe che finiscono per parlare di “fare la cacca” 🙂 Si, lo so, uh che schifo, non sarai mica un pervertito che. Ma scherziamo? La cacca fa schifo. Adoro il sesso anale, proprio fino in fondo, fino alle palle: lo adoro. Ma questo in nessun modo ha a che fare con “amare la merda”, o “amare cose che puzzano” , come ho sentito dire a tante gente schifiltosa.
Semplicemente mi rendo conto che il carattere delle ragazze/donne che mi piacciono le porta ad essere un po’ come le bambine per certe cose e a parlare molto esplicitamente di cose intime, personali, che però condividono con te senza eccessivo ed inutile pudore, forse appunto dandoti un po’ di questa intimità già familiare.
Ho foto di lei che dorme, tante. Era la mia bambina, quindi capita. Ed era comunque sempre sexy, un angelo, non era mai un tradimento farle una foto mentre dormiva. Magari ok, qualche volta potrà essere stata buffa, ma non ridicola. Come le mie gatte: sono adorabili quando dormono. Anche se sono a pancia all’aria o tutte rivoltate.
Ho foto di lei che usa le app con i coniglietti, di momenti felici, di quando lasciavo il cellulare incustodito e me lo riempiva di boccacce. Un po’ teppistella. Ho anche foto di lei che si fotografa la figa con la sborra che cola giù eh, per carità, mica era una bambina davvero. Era una porca terribile e ringrazio il cielo che esistano ragazze così. E ci teneva, era un trofeo per lei… era felice che le venissi dentro. Immagino per il difficile rapporto con la possibilità di procreare che aveva. O con la rarità di farlo con libertà tra profilattici e salti della quaglia. Tra i suoi porno preferiti c’erano anche le cosiddette creampie (che pronunciava sempre “CREMPI”).
Ho foto di lei tutta arcuata che si muoveva come gollum quando aveva un po’ freddo per muoversi dal cesso al divano dello studio e ficcarsi sotto i piumini. Ho linguacce di ogni tipo.
Ed ognuna di queste cose mi taglia, mi perfora. Ci sono anche dei video. Devo togliere tutto dal cellulare e allora le ho chiesto se ne vuole una copia: so che ha tanti trofei tra le sue foto sul pc, di tutti i suoi ex. Ma io le foto le ho di lei, non di me (quelle non credo di volerle far girare… ne ha già altre che sono letteralmente porno fatte con la reflex, quindi è a posto direi) … e dice di si, che le ricordano giorni felici.
Anche a me. Ma a me fa male. Mi verrebbe da dire che le donne hanno questa splendida libertà di liberarsi del vecchio amore, toglierselo via come una pelle. Farsi uno scopamico (amico speciale, dicono alcune, ne conosco almeno 4) e andare avanti, senza spezzarsi, o piegarsi dal dolore. Ma immagino che sia una visione parziale. Eppure è ripetuta: l’ho visto accadere spesso: vanno avanti. Noi mica tanto. Impressione?
Ho foto di ogni sorta di momento felice con lei. Ho foto, ho ricordi. Tutte cose che non esistono: esistevano.
Il signor Dirk Gently diceva una cosa interessante: mi sono accorto che se guardo indietro, contemporaneamente non riesco a guardare avanti?
Ma dove cazzo la trovo una così? E invecchio.