Citazionismo culturale in un mondo che corre

Non comprendete forse “d’oh”, Monsieur Dausserniere?

Trovatevi ogni giorno di fronte ad una macchinetta del caffè, per vent’anni, in un ambiente semi-industriale, in cui quindi sia condivisa una differente tipologia di popolazione. Diciamo la classica operai-impiegati? Va bene. Ogni giorno. Ad un certo punto vi renderete conto di cosa si parla, lavoro a parte. Di cosa si ride, soprattutto. Lasciamo perdere i selezionati amici che si incontrano.

Una delle cose su cui fare i raffinati che “si intendono” è condividere qualcosa, condividere un retroterra culturale? Cosa potrebbe voler dire? Un vissuto comune? In una fabbrichetta di 150-200 persone… cosa potrà essere? Dipende dalle fasce d’età, dalla zona di provenienza. Gente di paese? Quindi conoscenze comuni, comportamenti, personaggi noti.

La TV, ovviamente.

Prima che fosse la TV a fornirci un terreno (schifoso) comune , tra chi se lo poteva permettere, si trattava della letteratura. Niente cinema. Avere riferimenti culturali di altro genere (musicale? Per fare una battuta? Troppo nerd). Una citazione la “sentivi” se avevi letto e ricordavi tal dei tali… i classici, o magari si aumentava la raffinatezza (e la presunta acutezza) se erano di difficile reperimento, se avevi superato il numero di classici, se avevi letto i francesi, i russi, che so.

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su “togliamo il disturbo” di Paola Mastrocola

“Togliamo il disturbo” di Paola Mastrocola va letto; la passione di questa autrice per la scuola e ciò che rappresenta è indubbia e meritoria.

MA

Mi ha fatto incazzare parecchio. Avrei dovuto leggere il libro tenendo aperto un file con le mie critiche, obiezioni e via dicendo, quando l’ho letto. Non l’ho fatto ed ora non ho voglia di farlo.

Delle 1000 cose da dire me ne rimane solo una, indimenticabile: i ragazzi ad una certa età pensano a FARE SESSO. Perché questa pubblicazione sembra prescindere completamente da questo argomento? Una lunghissima tirata su quanto siano vani comportamenti, fare i fighetti in cento modi eccetera è più che condivisibile, ma sembra la scena di Johnny Stecchino in cui il mafioso cita 10 problemi della Sicilia e non dice mai la parola MAFIA. L’effetto è ovviamente comico.

E allora sig.ra Mastrocola io non mi esimo dal dirlo: ci ha raccontato parte della sua infanzia (ammirevole, lodevole e degno di gratitudine da parte di noi lettori: senza alcuna ironia) e poi ha dato un suo giudizio sul comportamento di questi branchi.

In nessun luogo io ho percepito il bollore degli ormoni, il ribollire di desideri, la frenesia di sapere cosa fa lui, cosa pensa lei, dov’è mi ha guardata, mi ha guardato? Me lo farei anche sui chiodi, ma lei ha un’amica? Oddio sta passando, cosa dici me lo faccio?

Indubbiamente i ragazzi sono anche dei narcisi tout-court rincoglioniti dalla moda. Ma in parte l’estetica è fine a sé stessa, in parte invece, IN GRAN parte, è strettamente legata alla strabordante pulsione sessuale! Abbiamo ben poco da pensare a Tacito, Ovidio e Petrarca quando pensiamo alle cosce della nostra compagna che sappiamo per certo essere abile, passionale e i nostri occhi ci dicono con tutta evidenza: un regalo della natura.

Quelli che per me ieri erano vocaboli da spogliatoio dei maschi, da giornale pornografico o da professioniste del sesso, oggi è normale modo di esprimersi riguardo alle esperienze sessuali e ne trova riscontro sul gruppo facebook (luogo di incontro virtuale che esiste, volenti o nolenti) “PSDM” … tutto molto volgare, ma tutto molto chiaro: ai ragazzi e – le assicuro – anche alle ragazze, ad un certo punto interessa assai di più la zona del pube che quella nel cranio. Sarà anche stato galeotto il libro, ma ciò a cui si approda non è letteratura, ma un bacio. E dopo un bacio c’è spesso molto altro: ciò a cui con costanza, determinazione, desiderio e passione pensano gli adolescenti.

Tutto questo sembra non esserle minimamente passato per la mente o sembra essere stato   volutamente cancellato dal testo. Quando diciamo: non venite al Liceo se non volete studiare, io sono d’accordo. Ma la verità è che il proverbiale maestro che bacchettava l’alunno che si distraeva faceva il suo lavoro. Oggi è impossibile, non difficile. Ma la cosa vera è che la socialità per gli adolescenti è tutta mirata a quali mutandine verranno esplorate domani: e mi stupisco di apprendere che questo discorso lo fanno di più le ragazze  che i ragazzi, ormai. Un mio giovane collega, un anno fa, quando cercavamo di prenderci gioco di lui con qualche goliardata sul genere “eh, sarai sempre a trombare!” ci disse “non me ne parlate, vuole fare sempre solo quello!” … e noi con tanto d’occhi ad invidiare il ventenne.

E’ tutta natura e io li invidio un po’. Ma un po’. Perché chiunque se distratto dalle pulsioni primarie non farebbe che quello. E siccome fatti non fummo – eccetera – ecco che le SCUOLE con sessi separati avevano un senso. Trovo orribile il solo averlo pensato, oltre che scritto, ma chi ha impostato tutto questo aveva i nostri stessi ormoni. Chi ha scritto Cappuccetto Rosso sapeva bene che minaccia c’era nel bosco. Siamo sempre delle bestie, carissima Paola. La sessualità è bellissima ma è potentissima: dimenticarsi di ciò che la natura ha infilato dentro di noi BEN PRIMA di renderci intelligenti mi pare una mancanza. Voglia considerarla.

Avevo tanto da dire anche su tutto il resto, ma questo non dovevo proprio dimenticarlo.

Trovo il sesso una cosa meravigliosa, che sia romantico o animalesco, purché la passione sia condivisa. E credo che sia così per tutti questi ragazzi. Contenere questo interesse in favore di qualcos’altro è arduo: auguri!