un’altra agenzia che chiude: OnePixel

OnePixel funzionava. Nata da alcuni fuoriusciti da Fotolia (ora assorbita da Adobe Stock) si presentava, lato contributor, come comoda ma poco remunerativa (per i miei numeri). Era molto comoda perché una volta fornita la dichiarazione “OK ho le liberatorie” non te le chiedeva. Caricavi e basta. Dopo un check iniziale eri dentro e via.

I guadagni sono arrivati da subito, piccoli, ma costanti. Ho fatto un grosso upload iniziale e poi avanti in automatico assieme agli altri.

All’improvviso il 28 feb 2019 hanno comunicato questo: Continue reading →

Photodune attualmente impossibile senza Envato Elements

Dopo la grande epurazione del 2016, riguardo a Photodune sono sorte alcune questioni, tra cui la più rilevante, a mio avviso è quella relativa ad Envato Elements.

Nella vendita ai contributors della “grandiosa novità” quelli di Envato non hanno mancato di dire quanto sia una FANTASTICA OPPORTUNITA’ quella, per i sopravvissuti, di poter partecipare anche al meravigliastico fantastiglioso Envato Elements (leggere con voce entusiasta da speaker pubblicitario).

Ora, chiarisco subito: questa non è una opportunità. E’ un OBBLIGO.

Come tutti quelli che non sono dal lato del persuasore e sono abbastanza immuni e vaccinati alla puttanata “questi non sono problemi, sono opportunità!” – dovete sempre leggere la parola “opportunità”, se arriva da un lato non di pari livello di potere del vostro, come “PROBLEMA” con lampeggianti accesi.

E infatti.

Un tipo dei forum ha riassunto in questo modo: quelli di Envato hanno deciso di fare fuori da Photodune tutti quelli che facevano abbastanza cagare non vendevano abbastanza: sono uno spreco di tempo e risorse per tutta la struttura, dunque in questo modo lasciano tutta la responsabilità sulle spalle del contributor, risolvendo tutti i problemi di review, che costa. Tu entri, e son cazzi tuoi (che è anche giusto, dai). Solo che a livello di concorrenza la clientela tenderà a NON scegliere Photodune, quindi hai il tuo bel dire che “puoi scegliere tu il prezzo”. Soprattutto perché NON PUOI FARE L’OPT-OUT da ENVATO ELEMENTS. E siccome Elements funziona a quantità, come fece a suo tempo YAY con un’altra cacata simile (da cui me ne sono andato a gambe levate), la clientela interessata alla quantità di mediocrità ovviamente opterà per Elements, rendendo irrilevante la politica di prezzi “contributor driven” perché è solo uno specchietto per le allodole: io contributor alzo il mio prezzo (anche ragionevolmente secondo me, ma non secondo il compratore abituato ai calabraghe) e non vendo un cazzo su Photodune, dato che iStock, Shutterstock e gli altri seri gli danno merda li surclassano dal punto di vista commerciale. Hanno inoltre i peggiori margini  (lato contributor) sia su VideoHive che su Elements.

Ma su Elements il cliente fa una subscription, quindi chissenefrega del nostro prezzo. E siccome NON puoi stare su Photodune SENZA contemporaneamente accettare Elements (motivo per cui io ho votato vaffancazzo al referenzi: mescoli le inculate con le cose utili) , questa NON è una buona notizia. Anzi, vale davvero la pena chiedersi se sia il caso di restare volontariamente su Photodune o, come direbbero loro, di restare con noi sulla barca in questa grande avventura blablacazzatecazzate.

Quindi: state vendendo bene? Controllate se tutto continua come si deve. Perché pian piano potrebbe verificarsi un travaso (di bile) verso Elements e, con un lento stillicidio, perderete vendite su Photodune, abituando, tra l’altr, i clienti che il vostro lavoro è giusto pagarlo un cazzo. Ad Envato va comunque bene, loro guadagnano in ogni cazo. Ma a voi? Va bene? Dovete pensarci voi. Ma ricordatevi: se NON vi va bene, TOGLIETE QUELLE CAZZO DI FOTO: cancellate gli account e, prima, rimuovete tutte le foto. Non devono poter guadagnare da voi che non guadagnate un cazzo, se vi siete resi conto che è una fregatura. Non accontentatevi di gioire ogni tanto per 3 euro al mese perché son soddisfazioni. Perché loro ci hanno guadagnato MOLTI più euro con i vostri 3. Vi sta ancora bene? Perché non pensate alla prostituzione? Il pappone sarà vostro amico 🙂

Se non state vendendo bene ma vi hanno – oh magnanimi – tenuto in Photodune, se non appare velocissimamente la possibilità di fare opt-out su Elements (cazzo, parteciperò io, se voglio, no?) il mio consiglio è di elminare tutte le foto e chiudere l’account. Non lasciate asset a qualcuno che sottrae il loro valore a chi lo ha creato.

Adobe Stock contributor SUX

adobe stock contributor

adobe stock contributor

Come molti addetti al settore microstock per la fotografia sapranno certamente, Fotolia è stata acquistata da Adobe: quest’ultima rimarchia sotto “Adobe Stock” tutto il prodotto e lo usa – dal punto di vista dei contributor – come se fosse un “partner program”. Chi usa Adobe Stock di fatto si serve del materiale di Fotolia.

E’ naturalmente possibile iscriversi – come contributor – anche solo su Adobe Stock, mentre normalmente l’appartenenza ad uno e la successiva “sincronia” su Adobe Stock rende la cosa automatica.

Una volta fatta questa cazzo di sincronia i messaggi di notifica (vendite, approvazioni, rifiuti) che il contributor riceve non provengono più da Fotolia, bensì da Adobe Stock. Non mi piace, ma pazienza. Ora però sono andato a vedere come sarebbe se lavorassi davvero con quella interfaccia.

SAREBBE UNA MERDA. E’ a dir poco TERRIFICANTE sul lato contributor. E non “terrific” in senso inglese, cari i miei googletranslaters: no no, SUX, SUCKS, FUCKING DOESN’T WORK, per essere sicurissimi. Certo, se carichi una volta, magari con lo smarzporn … ma se lavori, sul serio, come sempre … il mondo non è touch. Il lavoro non è touch. E se volete che lo sia, porcaquel*TURPILOQUIOEBBSSTEMMIE*asiudhaisudha, dovete fare un OTTIMO lavoro con la UX, come per uno che ci lavora sul serioContinue reading →

iStock annoyances #201612130512

questa va bene

questa va bene

tra le mille rotture di cazzo che potete avere in un rifiuto da parte di iStock/Getty ci sono tutti i dispositivi digitali personali come gli smartphone, tablet, computer eccetera nonostante abbiate cercato di ripulirli dai loro “tratti distintivi”. Non vi suggerirò come tagliare la testa al toro, naturalmente: sono cazzi vostri.

Quello che però urta, quando risolviamo la cosa con il fotoritocco è che se decidi che il marchio “CE” non può essere che rompa le palle: beh si, invece. Non so se sia sensato, ma se uso il termine legittimo, devo ricordarmi che la legge la fanno loro: hanno loro il coltello dalla parte del manico. Perdono meno tempo a dire di no dove sarebbe forse, che a rischiare di dire si.

Chitarre (se si vede il palettone), cellulari (se si vede qualsiasi tratto distintivo) e tablet, notebook, cuffie audio (e qui andiamo oltre: un CERCHIO è stato considerato un marchio) … un po’ di tutto.

Rompono talmente il cazzo che me ne frego: non rifaccio l’editing, incasso i rifiuti e tengo il meglio. Ma ricordo che Shutterstock ed almeno altri 3 dei miei best-earners le accettano tranquillamente e le VENDONO tranquillamente.

Hanno davvero troppo esagerato, a mio avviso. Del resto dal punto di vista del cliente credo che la protezione legale sia estrema. Anche se credo che sia più per parare il proprio culo.

iStock is a pain in the neck about model releases!

iStock is a pain in the neck about model releases!

5b4e4-downloadIf I wrote by hand (I fill in) model releases data fields, you complain AND REJECT because you assert you can’t clearly read what’s wrote in; but if I write both the text and the data-fields but the model, photographer and witness sign (what YOU said it’s OK!) you also complain and claim that model release is a fake or computer-generated and datE have to be written by hand.

So:

by hand -> can’t read.
by printer -> no.

WHAT THE HELL DO YOU WANT FROM ME?!!!!

And of course it’s not a matter of personal illeggible handwriting.

So: we’re going to lose money here: me and you both.

So please : DECIDE; WHAT THE HECK HAVE WE TO DO?!!!!

DECIDE AND BE COHERENT!!!

iStock e la data di scatto originale

Cari Microstockers, sarà capitato anche a voiiiiiiii, di vedervi rifiutato un file da iStock  perché “la data della liberatoria e quella dello scatto sono troppo distanti”.

Ora, anziani, visualizzatemi in questo modo: ho una foto in mano e una liberatoria.

Quando ho scattato quella foto? Ti sto dando la SUA liberatoria: quindi?

Quindi ovviamente iStock legge i dati exif e ci fa su i suoi pensieri: E SBAGLIA. Perché la data che ha ritenuto di attribuire ai miei file è quella di CREAZIONE SUL MIO HARD DISK, visto che quella di creazione dello scatto era stata da me rimossa perché i miei dati exif sono cazzi miei e perché è espressamente richiesto di NON mettere informazioni diverse da quelle richieste (quindi descrizione, titolo, keywords – fine).

Dunque per chi sa, ecco qui: il campo è “DateTimeOriginal” (e al massimo se serve anche CreateDate). Non vi dico di più perché vi ho già detto anche troppo: dovete sudare un po’ 😉