cresciuti ignoranti per divenire schiavi

Siamo stati cresciuti ignoranti. Al primo politico che le BR hanno toccato tutto è stato distrutto e il potere ha mostrato la sua vera forza brutale ed anche tattica a lungo termine: isolare, zittire, ammosciare, confondere, ingannare.

Ma nel frattempo, che sia per calcolo o che non lo sia, abbiamo lasciato e forse anche spinto parecchio (ma spinto con la volontà di un bruto, non con quella di un ideologo) per essere ignoranti e pigri.

Dove sono le rivoluzioni? Dove sono i culi verniciati di rosso col cappuccio in testa alla Don Camillo & Peppone? Dove sono le stragi di omicidi suicidi fatte dai padri di famiglia non contro i propri cari, ma contro i mandanti del proprio disastro? Naturalmente non siamo stati cresciuti come assassini, ma come suicidi. Quel poco di coscienza che ci rimane ci fa capire che siamo servi, cresciuti come servi perché al momento della richiesta “va bene, allora dimmi tu come dobbiamo fare” su questioni complesse e difficili, le persone di buona volontà NON SANNO COSA FARE, NON SANNO COME FARE e spesso quelli che restano non sono affatto di buona volontà. Continue reading →

Crisi e schiavismo: effetto carota

bastone e carota

Motivazione e deterrente

Uno degli effetti della crisi, sul lavoro (e della disoccupazione, recessione, depressione ) – è che il sogno del capitalista viene messo in pratica alla lettera: la motivazione del dipendente torna quella che il padrone preferisce: la mera sopravvivenza, in stile Scrooge, per capirci. Per i prossimi 3 anni ogni giorno della vita di chi ha ancora un lavoro sarà semplicemente spronata dal terrore.

Chiamare terroristi degli assassini mi sembra quasi fuori posto: sono assassini, uccisori. I terroristi invece provocano il terrore, costante, ti tengono sulla corda sempre, sempre teso, sempre spaventato, ti fanno vivere nella paura.

Una ditta che fino a 6 mesi fa impiegava 10 persone oggi fa impazzire 4 persone che riescono a fare la stessa quantità di lavoro. Gran sorriso e problema risolto, per qualcuno, no? Forse queste persone non lavorano in miniere di carbone o sale, ma lavorano duramente, per una paga misera e probabilmente non vedono più la famiglia… una famiglia che hanno avuto l’ardire di mettere in piedi in tempi in cui farla nascere significava anche poi vederla, godersela, fare qualcosa, fare progetti.

Se vivi al lavoro e guadagni solo per sopravvivere che progetti fai? Uno su mille ce la fa, eccetera eccetera, si torna alla legge della jungla e al fatto che chi nasce ricco questa cosa non la vedrà.

Ora voglio fare del complottismo, facciamo? Dai: nella stanza dei bottoni, qualcuno, molto in alto, da tempo progetta un ritorno reazionario (vedi progetto dettagliato della P2 di decenni fa) … e ora con le armi dell’economia vuole “rendere competitiva l’Italia” riportando gli italiani ad accettare lo schiavismo lavorativo in stile Cindia, come agli inizi del ‘900, con il caporalato, la precarietà, la miseria per strada, negli ospedali, nella vecchiaia e una disparità così marcata da apparire grottesca oggi… ma che genitori più attempati e nonni ricordano perfettamente.

Marco Baliani portò il Pinocchio Nero in Africa e dall’Africa … vivendo negli slum e ricordando che la povertà com’era li,lui, da piccolo, l’ha già vissuta… andar scalzi per la strada, fango, stracci, poco cibo: tutta normalità per lui… erano solo 50 anni che eravamo usciti dall’era industriale col carbone che ti sporca il naso… ma ora ritorniamo agli schemi che quei vecchi uomini col cilindro e le barbone avevano pensato stando in stanze arredate e riscaldate diversamente da quelle di gran parte della restante popolazione. Come si usa dire: col culo al caldo e la pancia piena.

La carota del titolo? Ricordo sempre quei capetti bastardi che dicono questo: il metodo giusto con la gente è quello del bastone e della carota… e la carota è la pausa dal bastone.