il vicino e il casino (versione del vicino)

Leggevo l’articolo “Scusa caro vicino” della sempre ottima Tiasmo. Il punto è “noi facciamo casino e non ci rompere i coglioni perché noi siamo molto di più del rumore che senti, siamo vita, stanchezza, allegria che tutte le feste porta via, io sono una mamma da sola e ho i miei cazzi”.

Ma il vicino non ce li ha i suoi cazzi?

Quando mi era permesso di essere irresponsabile io facevo casino, a casa dei miei genitori, un po’ quanto cazzo mi pareva. Vivevamo in case a schiera, che per il lato “condominio” sono come avere il piano di sopra e di sotto … laterali. Io suonavo il pianoforte quando mi pareva, e pestavo. Suonavo il basso elettrico, con l’amplificatore. Accendevo lo stereo a pallissima, ma pallissima davvero: un giorno sono arrivati dal condominio di fronte a vedere chi cazzo era.

Ma la mia vicina ci ha messo 10 anni prima di venirmi a dire qualcosa. Ha suonato e con gentilezza ha parlato a me: era ferma e seccata, ma molto cortese. Non ha chiamato mia madre. Ha chiamato me. Mi ha detto solo: per favore, tra le 14 e le 15 potresti non suonare il pianoforte? E’ l’unico istante in cui mio marito torna stanco dal lavoro, fa una pausa e poi torna a lavorare e non ce la fa più, non riesce.

Io avevo circa 20 anni, seccatissimo che la mia libertà venisse ristretta, la mia ispirazione creativa, il mio momento giusto, nella mia casa, nella mia vita. Ma come al solito i limiti della mia libertà sono sempre quelli degli altri.

Prima di pensare che il tuo casino è sacro, devi essere li con la palpebra che cala, che cala quando dici tu, quando hai sonno tu: e allora si capisci che quel casino ti rompe i coglioni, perché è privazione del sonno. Se hai il sonno leggero o no non lo decidi tu, non lo decide il vicino.

Io non ho questo problema oggi. Faccio casino, i vicini fanno casino. La signora del piano di sopra ha TRE figli, suo marito lavora su una piattaforma di trivellazione, quindi è da sola, lavora in casa di riposo. Io non la sento MAI. Mai!!! Suo figlio vuole fare il DJ: si mette le cuffie. L’altro figlio è nell’età in cui si gioca rumorosamente. Esce, fa casino, torna a casa: silenzio assoluto. Il bimbo è nato da poco: se lo sento piangere ogni tanto è già un miracolo: sembrano non esistere. Quindi non è obbligatorio, non è nemmeno un diritto sacro, soprattutto in condominio. Perché chiedere scusa dopo che hai fatto, vuol dire che intanto ti prendi il diritto di fare. E se lo fanno a te, non ti piace.

Perché il dolore degli altri è sempre dolore a metà?

Sull’autoritarismo in Wikipedia

immagine sarcastica che contesta la presunta libertà di edit su wikipedia

se sei d’accordo con me
va tutto bene.

Amo wikipedia. Apprezzo meno alcuni admin che mortificano alcuni momenti di democrazia interna che potrebbero caratterizzarla. Purtroppo anni di opinioni del mio vecchio blog non sono qui riportate, quindi non mi si può facilmente conoscere e dato il mio umore recente potrei passare solo per rompicoglioni brontolone che ha solovogliadiprotestare. In realtà parlare di cosa sia e come si viva la libertà non è da considerarsi né “un passatempo” né tantomeno “frivolo”. Continue reading →

Ci vogliono guardare nelle mutande e nel cervello

immagine ricordande l'oppressivo controllo descritto nel romanzo 1984 di Orwell

che bel futuro

Notizia n.1: Negli Usa era ormai pratica comune richiedere le credenziali di accesso (utente e password) di facebook o twitter o dei social network ai dipendenti e pare anche dell’e-mail. A questo almeno alcuni stati hanno iniziato a porre rimedio… vedi notizia qui ( http://punto-informatico.it/3508761/PI/News/password-lavoro-disegno-legge-federale.aspx) ma la cosa che fa accapponare la pelle è Continue reading →