Conchiglie alla CDC dello chef Stigh Hanzee

Lavoro. In questo momento sistemo testi per un sito, scrivo cacate per social media marketing, sistemo liberatorie di nudo fatte con lei e mi accerto che la modella non-di-nudo (lavoro vero) di oggi si ricordi; nel frattempo sistemo le foto di ieri sempre per cacate social; ma tutto questo avviene a casa mia. Quindi a 2 metri c’è la cucina. Ho messo a bollire le conchiglie (in alcuni posti le chiamano “gnocchetti”) di una marca di grande qualità, tipo 50 cent a pacco. Per ora non si sono dimostrate diverse dalla Garoffalo, sinceramente: ma può darsi che non capisca un cazzo, ovviamente.

foto a caso

Carboidrati a pranzo, con una piccola fonte di proteine. Verdure quanto vuoi, che servono solo a riempire la panza. Questo diceva la nutrizionista. Allora ok, facciamo 80g, pensavo di fare pasta fredda, boh, ora vedo. Ah lo speck di ieri. C’era tanto grasso… beh ok, idea: quando la pasta cucina e la scolo, metto un tot di speck sminuzzato, con tutto il suo grassetto, nella pentola calda, quella della pasta (per non sporcare altro, mica per genio) . Mh. Non abbastanza calda. Allora riattacco il fuoco… ok, il grassetto fa da condimento, così nonsgarro troppo, tic tic, lo smuovo… si scotta … si ok. Mh… Continue reading →

Benedusia

Con buona pace di Settimio Benedusi, noto professionista, esistono migliaia di migliaia di partite iva che dicono “fotografo“. Come meccanico non è solo quello della Ferrari.

Nel suo articolo lui definisce pressoché solo sé stesso e due o tre altrettanto rinomati ed eccellenti fotografi di moda, in un paragone con la cucina, “chef“. Potrei anche dire di moda e fica. Nel senso che se il target è femminile, sarà moda, se il target è maschile sarà fica. Perché non mi risulta (ma ho studiato poco Benedusi a scuola, lo ammetto e mi scuso, Settimio se non conosco la tua  opera omnia) che a parte la fica, su Sportweek o Sport … qualcosa Benedusi abbia prodotto Arte. Ma del resto chi se ne frega se ha prodotto arte: deve aver prodotto un buon lavoro e il suo lavoro lo fa eccome.

Bene ma… sono rimasto d’accordissimo con chi commentava, rispetto al suo esempio culinario, con chi osserva che tra lo chef e la pizzeria ci sono molti altri tipi di … su, Settimio, diciamolo assieme, la parola è

” CUOCO “

Molto semplice. Perché passare dalle stelle alle stalle senza passare che so … per il monte bianco? E’ altino anche lui. Anche l’Everest è altino. Non è la luna, lo comprendo ma… vedi? C’è anche l’Everest. E così ci sono i CUOCHI. Non solo gli chef. Gli chef sono, nella brigata di cucina, i CAPI. Sono quindi i capi-cuoco. Più di un cliente mi ha definito regista, mentre produco il mio lavoro. Io non lo so, faccio quello che devo fare ma mi secca parecchio che misuri una parola con la quantità di denaro. Tu ne guadagni tanto e il tuo cliente ha tanti soldi. Ora… quando vai da Cracco e ti fa la pastasciutta col sugo rosso, ci sarà un limite oltre il quale dirai “ok il nome, ma 300 euro sono troppi”. Dunque… “fotografia da due soldi” è disprezzo per tutti. Non è un “dato oggettivo” … dire “da due soldi” ha una precisa connotazione dispregiativa. Sai da solo quanto sia difficile fare del buono still life (ok, non in tutti i casi) … non è da sue soldi ma non produrrà gli stessi introiti di Sports Illustrated, anche se il catalogo verrà prodotto in 10000 copie. Semplicemente il mercato non funziona così. Dire “da due soldi” è semplicemente scorretto, sbagliato, non-esatto.

Pilota è un pilota. Non è di formula uno, ma è pilota. Non è autista. E’ PILOTA. Certo però poi c’è photographerszzzzzzzzzz che forse fa figo. Ma il signor Gino che fa le fototessere è un fotografo. E Giuseppe Scorzetti che faceva lo scattino al mare… faceva il fotografo. Pure Sally che fa solo comunioni, cresime e battesimi … pure lei è fotografa. E se le scappa fa i matrimoni. Non è una fotografa di moda, no. Non è nemmeno una ritrattista (o perlomeno non è pagata per questo)… non fa la naturalista né per il giornale locale né per il National Geographic. Però se non è fotografa cos’è? Diccelo tu Settimio Benedusi, devi dirci CHI può usare il termine “Fotografo” per dire che uno fa le foto per guadagnare dei soldi. E nota che non ho scritto “GUADAGNARSI DA VIVERE”: dei soldi.

Dove sto io c’è una scuola alberghiera … e molti cuochi non fanno solo i cuochi. Perché anche qui, c’è crisi per tutti. Gente che prendeva bei soldi 7 anni fa, ora si arrabatta ad andare a lavorare nei rifugi alpini. Sono chef quando il caso lo richiede e quando è possibile. Alcuni vanno e vengono come chef, altri lo restano. Ma sempre, sempre sono cuochi. E oltre alla qualifica (che qualcosa conta) sono cuochi perché per mestiere cucinano. Non perché cucinano BENE, ma perché cucinano. Anche la sora Beppa della trattoria da Sgurzo è cuoca. Magari fa solo la trippa co la ricetta de mi nonno, ma è comunque una cuoca. Perché, semplicemente, le parole hanno un significato di base. Per renderle più arzigogolate bisogna aggiungerne altre: aggettivi ad esempio.

“Grande Fotografo”. “Meraviglioso fotografo” “Fotografo mediocre” “Un fotografo eccezionale” “Famoso e riconosciuto fotografo di moda” … tutte cose che cambiano parecchio la faccenda… e non rendono meno vero il “fotografo” degli altri.

Fotografare la moda è UNA delle possibilità. Se sei un fotografo di interni che lavora con clienti che per TE (Settimio) sono Low Budget ma per lui sono la principale fonte di introito, non lo paragonerei al pizzaiolo, ma quantomeno al cuoco di un Ristorante. Di quante stelle? Dipende. Ci sono sfumature, ci sono figure intermedie. E dato che hai studiato storia della fotografia e sai che è cultura, potresti usare la tua cultura e leggere semplicemente il vocabolario alla voce “fotografo“: con mia piacevole sorpresa persino il Treccani si spinge a specificare che per il riferimento alla qualità bisogna spingersi oltre il sostantivo… quindi Settimio … diciamo che sono autorizzati a scrivere “photographer” solo gli inglesi. Gli altri scriveranno fotografo, che dici? Possono?

Mi rode? Mi rode sempre quando qualcuno pensa di cambiare significato ad una parola dicendo “per me vuol dire questo”.

Del resto quando fotografi il gotha Italiano alla domanda “perché hai scattato quella fotografia“? La risposta è “perché me l’hanno chiesto”, non tanto di più. In effetti è bello, perché non è “passavo di la” o “a nessuno fregava un cazzo ma io gliel’ho regalata e boh dai”. Ma è più semplice. Non motivi extraordinary … Hai un cliente, hai un risultato da ottenere. Non sputerei su chi fa quello che fa solo ed esclusivamente perché gli piace. E per quel che dice la nostra lingua comune, l’italiano, anche lei o lui, è un fotografo.