Chi fa l’opera? – Autore/Soggetto [FOTO/VIDEO]

Una questione basilare, apparentemente banale, per molti neanche da discutersi è che dalla merda non esce la cioccolata. Fotograficamente parlando, questo negli ultimi decenni è riferito – da parte dei “vecchi del mestiere” – al fatto che intestardirsi sul fotoritocco che alla base ha uno scatto sbagliato, mediocre, brutto, non sia una buona idea. 98% della foto è quella fottuta foto. Altrimenti, aggiungo io, sei talmente un bravo fotoritoccatore che non si tratta più di ritocco, ma di una opera digitale che ha qualche pixel originale alla base di una pittura digitale. Chiaro, ma distinguiamo.

Ma io non mi riferisco a questo. Parlo proprio di fotografia.

Una cosa che può accadere è che ti venga richiesto “fammi un video che faccia dire wow”. Fammi una foto che mi renda spettacolare.

Contestualizzo: parliamo di spettacolo. Se sei moscio, brutto, non fai un cazzo sul palco, non hai carisma, non hai personalità, non c’è qualcosa che possa essere colto, al di là del fare del mio meglio con quello che ho, che sei tu, il palco, la luce, quello che c’è li ed eventualmente il mio intervento su luce che posso portarmi, devi arrenderti al fatto – ed anche io che riprendo la scena devo farlo – che se la scena è la stessa, le luci le stesse, il fotografo lo stesso e le foto di un gruppo sono fighissime e quelle tue no, la cosa che cambia sei tu. Non hai fatto un cazzo di figo da fotografare, non mi hai dato materia prima.

Se mi dai un muro posso fare molte cose, ma se mi dai un muro DIVERSO ne escono altre. La foto la fa il soggetto o la mia interpretazione? La pappa la fa il cuoco, ma non la fa senza ingredienti. E se gli ingredienti non sono un granché, farà il possibile, ma una grossa parte della sua responsabilità è scartare gli ingredienti di scarsa qualità. Quindi ecco, dipende.

Uno di quelli bravi diceva che se vuoi fare belle foto una buona cosa da fare è che i soggetti siano belli. Cosa “belli” voglia dire e a cosa si riferisca, ovviamente, cambia a seconda dei contesti. Se sto facendo microfotografia sarà diverso da playboy.

Io però vedo molta, moltissima differenza, anche nella “semplicissima” arte fotografica del ritrarre corpi nudi, e se volete aggiungo “in bianco e nero”, per ridurre ancora il campo, e ancora lo riduco dicendo: femminile. E ancora: di tipe molto belle.

Ecco, ho ridotto moltissimo il campo eppure non ritengo tutti uguali i risultati dei diversi autori: prima di tutto un solo singolo soggetto umano – specialmente in questo caso –  è infinito, a mio avviso. Secondariamente le varie persone sono diverse. E si, certo, le combinazioni di fattori di ogni singolo autore fanno la differenza. Le scelte, tutte le scelte.

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Una di queste è cosa non fotografare. Ma questo solo quando sei autore e puoi fare quello che vuoi, generando un’opera. Invece se quello che hai è quello che hai, interessante è quello che ci fai (cit.”Ember”). Bene, si fa il possibile, ripeto. Potresti essere moscissimo ma interessante. Oppure essere uno che fa un sacco di cose sul palco. O essere un tocco di gnocco e offrirmi il tuo corpo suonante, cantante, danzante, in molteplici occasioni di combinazione con ambiente e luce.

Come fotografo posso “estrarre” molto da te, posso cogliere moltissimo, se c’è da cogliere moltissimo, posso anche sollecitarti, se sono regista della cosa, generando una “coreografia dello scatto”, posso fare lo stesso come videomaker… ma ci sono cose relative al carisma sul palco, al movimento personale, al modo di tenere gli strumenti, l’abbigliamento, il rapporto con le luci e con le camere (video/foto) che non è trascurabile nel risultato. Può esserci, può non esserci. E ci sta: se il tuo compito non è “fare spettacolo”, ma suonare, ad esempio, lo spettacolo, ci è chiaro, è più per l’opera sonora o sonoro/poetica che stiamo sentendo, se il testo è intellegibile. Io lo so perché su quel palco ci sono stato e non ho dato molto in termini di “roba da vedere”. Non mi interessava, non mi sentivo qualcosa da vedere. Quello che volevo fare era non cappellare mentre suonavo, ero li per quello, per farti sentire la nostra musica. In determinati casi è ottenibile del “bello” anche se io non sono personalmente coreografico. Ma ci si deve pensare: i Pink Floyd avevano i tipi delle proiezioni. Perché no. Di soluzioni ne esistono tante.

Zucchero Fornaciari in concerto, PH (C) KEYSTONE

Qui di roba ce n’è! Ma se nessuno facesse qualcosa? Fotograferesti un palco.

Ecco, se siete quelli che si fanno fotografare o videoriprendere, sappiatelo. Se non fate niente, non avete uno sguardo, non evitate lo sguardo ma sapete benissimo dove lo sguardo andrebbe a cadere da quella particolare angolazione e quindi FATE qualcosa… questo qualcosa non sarà fotografato perché non c’era, quel qualcosa che non avete fatto non verrà ripreso. Non avete fatto un cazzo. Le luci hanno illuminato quell’uncazzo che avete fatto. Potete essere fotografati, sempre, come una statua di marmo: questo è ciò che il fotografo riuscirà sempre a fare. Se non siete vivi, il fotografo e il videomaker faranno del loro meglio, nelle condizioni in cui si trovano, per ottenere almeno questo, se hanno la capacità per farlo, ovviamente. Ma concediamogliela. Se voi non fate questo e il fotografo o l’operatore alla camera sono bravi, otterranno al massimo questo. Se invece voi fate qualcosa di visibile, lo manifestate, allora certo, voi sarete parte attiva di quel risultato, ma artisticamente non più di quanto non lo sia un cervo che spicca un balzo. Certo però, di più di quando sta li fermo e dorme. Bellissimo, ma fermo e dorme.

Questo è solo un piccolo microscopico pezzettino di quanto io, come fotografo o “riprendi-cose” considero di me stesso quando mi chiedo – e tranquilli, me lo chiedo parecchio – quanto l’opera la faccia chi sta da questa parte della fotocamera e quanto chi sta dall’altra. Ecco che il “merito” e il “meritarsi” una cosa, qui prende un significato: sei una statua o un’attore? Beh il merito della tua azione ci sarà, si, se te lo meriti.

Perché l’attore agisce. Anche poco. Un respiro, uno sguardo, la fisicità, l’abbigliamento, il suo corpo, i capelli, un gesto. Mille gesti.

perché gli uomini [maschi?]

Poco fa sono andato a portare una cosa ad una mia ex collega a cena con una mia ex-ex-collega e mia sorella. Appena arrivo mi dicono che parlavano di uomini. Faccio “beh allora vado eh!” e sembravano interessate ad avere la mia opinione su qualcosa ma hanno finito per dire che cercavano uno coi soldi e farsi mantenere. Una delle tre era delusa del fatto che il suo ex l’ha lasciata e si è messo con una più giovane. Me la ricordo: era splendida. Ma si è sformata. Di carattere, nella vita, non so dire. Era simpatica ma non ha lavorato molto con me, quindi non ho molto da dire.

Le altre due le conosco. Hanno una immensa paura del futuro e non si sentono bene nell’arrangiarsi, nel farcela da sole a sopravvivere. Da un punto di vista simile, partire a ragionare su “gli uomini” cambia prospettiva. Vuoi che qualcuno faccia il lavoro per te. Il rapporto non è paritetico: io dare pene tu dare vagina. Io stare con te tu stare con me. E’ : io non risolvere problema, tu risolvere mio problema.

Riguardo all’immagine di google search qui sopra… è interessante che quando parliamo della preistoria “uomini” sia tornato neutro, intendendo “esseri umani”.

Depilazione: un fatto estetico o pratico. Ieri mi sono depilato sommariamente il petto perché sembrava “sporco”. Se stessi con una ragazza o una donna che ama che lo tenga, lo terrei: mi è indifferente. Lì, sul cazzo, sulle ascelle. Non mi interessa. La barba invece mi cambia molto. Posso lasciarti fare qualcosa, ma ci sono dei limiti. Ma io non sono tutti. E tutti non sono tutti.

Gli uomini guardano il sedere perché gli piace. Perché tanti anni di evoluzione lo hanno reso attraente per dei motivi, anche, ma questo non toglie che lo sentiamo attraente. Voi guardate le spalle, la schiena, il torace, i muscoli pettorali. E noi non ci sentiamo oltraggiati. Volete metterci le mani. E noi vogliamo scoparvi con foga il culo, il vostro culo. E ci piace la figa. Come mai non la guardiamo? Perché non è visibile, altrimenti non faremmo altro. Ci piace tanto.

Gli uomini non dicono ti amo? Non è affatto vero. Ma credo che siano stati messi alla prova molte volte. Ci fregate sempre. Soffriamo tanto quanto voi. Non vuoi veder messo in discussione il sesso. E spesso citare l’amore fa cambiare le cose. Tanto quanto il non citare apertamente i figli: io NON VOGLIO FIGLI. Ditelo. Oppure dite “ora scopiamo un po’ ma io lo faccio solo perché alla lunga voglio figli e quando mi dirai di no penserò che hai tradito la mia fiducia anche se in realtà era una MIA aspettativa e non mi hai mai detto che li volevi, anzi, il contrario, e io ho pensato che sia possibile convincerti”. Nota bene: quando un maschio pensa che basti insistere per convincere, ora si chiama: 1) stalking 2) molestia sessuale 3) molestia in generale 4) pressione.

Non vogliono SOLO portarti a letto. Però vogliono. Vogliono perché ci sono alcune cose prioritarie nell’essere umani, ogni giorno, ogni settimana, ogni mese. Chiedetevi se per caso avete più voglia di mettervi in bocca del cibo che il vostro ragazzo. Io ho più voglia della tua figa che della pizza e pure del sushi. E se sei la mia ragazza/donna e la cosa ti fa schifo, non mi sento io quello sbagliato. Hai un rapporto più sincero col ristorante che con l’essere umano che sta con te. Dillo chiaro: scopare mi piace poco, mi piace raramente, non provo molto piacere, non mi piace dare piacere né riceverlo, mi fa schifo, mi imbarazza. Mi piace fare cose diverse dal sesso più che il sesso.

Il sesso è prioritario in una coppia.

Ad ogni modo io BRAMO FAMELICAMENTE avere conversazioni interessanti, scambiare idee, ragionare su tante cose. E vi assicuro che trovo solo gente che vuol dedicarsi alla famiglia, ai figli e roba simile. Quindi a parità di non-dialogo, preferisco avere rapporti sessuali con una ragazza/donna che stare dietro alla gestione domestica. Se il “perché” lo state trovando, in quel che dico, bene. Io non faccio una famiglia con qualcuno che PRIMA non è con me. Se mi usa come strumento per avere figli o risolvere problemi, prego, avanti un’altra.

Gli uomini hanno la pancia gonfia tanto quanto le donne e per gli stessi identici motivi. Se invece mi parlate della pancia GRASSA, allora esistono differenze riguardo al grasso intraaddominale. Ma essenzialmente il grasso all’altezza dei fianchi, che sia davanti, di lato, ma anche dietro (schiena!) è una caratteristica comune di entrambi i sessi e per gli stessi motivi: bevande gasate, alcol, gas+zucchero, scarsa attività fisica, accumulo di grassi.

Ora mi concentrerei su “non lasciano le mogli”. Non è una domanda posta da un uomo. Quindi chiedetevi tra voi, fanciulle questa cosa.

Il motivo è che non è vero, per nessuno, che se ami qualcuno non cerchi qualcun altro. Il motivo è che non hanno parlato abbastanza prima, che ci sono stati compromessi che hanno lasciato insoddisfazioni e situazioni irrisolte. Se vi chiedete come mai non lasciano la moglie è perché voi siete l’altra. Se non siete ricchi dovreste sapere che un divorzio causa sofferenze e danni, impegna tutti molto. Siete ricchi? Forse potete permettervelo. Il problema è proprio sposarsi. Perché non vi chiedete invece “perché continuiamo a volerci sposare?” Se ami qualcuno perchè cazzo devi sposarlo?

I figli? Ma ne avete parlato approfonditamente? Quanti uomini vogliono DAVVERO figli e li vogliono in quel momento della vita? Il punto è che spesso li COSTRINGETE: vogliono tutto di voi, voi invece volete solo figliare.

Allora siate sincere, se è questo. Fatevi metere incinte e poi vivete con un’altra donna: tutte felici di avere figli da mantenere, faticare per loro e per mandare avanti la baracca: nessuno che “vuole solo portarvi a letto” e vivere una vita piena di cose e interessi. Nessuna donna divorziata con cui io abbia parlato ha variato dal copione “comunque lei/lui/loro sono la cosa più importante della mia vita e non mi sono mai pentita di averli avuti, anche con quel coglione”. Allora perché non ve la mettete via? Noi le donne le vogliamo: voi non volete gli uomini, volete fare le mamme. Se poi dite che gli uomini vogliono solo usarvi: chi è che vuole davvero usare gli uomini? Usare significa rendere strumento l’altro: strumento per avere e mandare avanti figli. Io invece che faccio sesso con te scambio alla pari: tu a me, io a te.

I maschi spesso vogliono un bel rapporto con una femmina. Uomini, ragazzi, ragazze, donne, fate voi. Quello che invece pare chiaro è che la femmina della specie trova innaturale che il maschio della specie si attratto da lei tanto quanto il maschio della specie trovi fastidioso che l’obiettivo della femmina sia curare la prole.

Quando questo non avviene, di solito le cose sono più chiare e meno stereotipate. Spesso accade che la gente si veda quando vuole. Che ci si chiami quando si ha bisogno, ma mai per farsi aggiustare qualcosa di diverso dall’anima. Per le altre cose chiami dei professionisti e li paghi. Quando questo funziona scopare non è una brutta cosa dei brutti maschi brutti che infilano il pisello anche nella grondaia: è una bella attività, che non fai con chiunque, che fai volentieri perché è bella, non necessariamente perché è un progetto di vita.

Magari google la pensa diversamente.

Bisogna trattare il sesso con maggior chiarezza. Così come le emozioni. Essere espliciti. E così la questione figli.

Speed date: ciao, vuoi scopare con me potenzialmente – non necessariametne subito? Nel senso: ti piace tanto scopare? si/no ; nella tua vita vuoi prima o poi avere figli? si/no ; il resto riguarda le emozioni. Parlare parlare parlare.

E invece tutti a cazzeggiarci attorno.

Se ami qualcuno non cerchi qualcun altro – stronzata.

Gli assolutismi da cioccolatino non mi piacciono, ma quante volte, nelle cose più importanti della vita, le relazioni, ci si ispira a degli “ipse dixit” in cui l’ipse in questione non è che una enfatica voce di una serie televisiva? “Quando ami qualcuno non cerchi qualcun altro” o “non hai bisogno di nessun altro”. O “L’amore è per sempre”, o il suo contrario “niente dura per sempre”. Sempre, mai. Tutto è diverso, tutto è possibile. Altrimenti non avreste amiche, amici, gente a cui dite i fatti vostri che non è il/la vostro/a partner. Molti considerano intimità la visione dei genitali altrui, più o meno. So che è brutale, ma intimo è davvero ciò che sta dentro, e a quanto ne so, come specie, i nostri genitali sono esterni: è solo un costrutto convenzionale quello di coprire ciò che ci fa vergogna, freddo permettendo. C’è da chiedersi più il perché ci debba far vergogna. Se è brutto a vedersi, magari vi sarò grato di esservi coperti. E voi siate grati a me.

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Quello che invece c’è DENTRO di noi, che è davvero intimo, quello si che è da custodire gelosamente, da non dare in giro “ma non dirlo a nessuno”. TU non devi dirlo a nessuno: l’ho detto a te, tu l’hai detto a me. E basta, a nessun altro. I miei amici, le tue amiche. Chi sono? Mostra la patata su youtube, se è bella gradiremo, e io mi denuderò in piazza, se è gradito bene, se no giratevi. Ma quello che io ti ho consegnato, il mio sentimento, la mia fragilità, il mio difetto, un momento della nostra vita, solo nostro: quello è intimo, quello non è esteriore, quello è davvero qualcosa che non puoi strapparmi: posso solo dischiudermi a te.

Tutti abbiamo bisogno di qualcun altro per mille motivi. Perché nessuno di noi è “tutto”. Continuare ad avere aspettative erronee su singoli esseri umani poi, come ogni aspettativa disattesa – perché siamo umani e reali, non idealizzazioni – genera delusione. Semplicemente potremmo avere interessi non condivisi con la persona con cui ci sentiamo bene per tantissime altre cose. Magari abbiamo con questa mille interessi, ma altri mille no. E sono importanti. Alcune persone dicono “non volevi una morosa, volevi un amico maschio”. Ma la stessa cosa vale a sessi inversi. In parte vorreste dei voi stessi che però sono indubitabilmente meno pigri.

Però dai, non diciamo stronzate da filmdammoOore. Perché l’amore è più complicato, il sesso, le relazioni, tutto questo è molto più sfaccettato e soggetto a gusti e personalità. Costruire le aspettative sulle favole romantiche rende la normalità dell’essere umani qualcosa di degradato. Ma non è vero. Non c’è nessuna degradazione: quella è la realtà. La realtà è spesso pratica, ti costringe. I soldi, il lavoro, la salute, le relazioni familiari, le pressioni sociali e l’opportunismo ad esse collegato.

Tu stesso/a non hai e non sei tutto quello che vorresti. E come puoi aspettarti che lo sia qualcun altro in relazione con te? Come mai vai dal panettiere invece che dal meccanico? Come mai parli con una certa tua amica e non con l’altra? E come mai con tua madre e non tuo padre, tuo fratello e non tua sorella? Perché semplicemente le situazioni e le persone sono varie. Devi vedere quello che c’è e poi decidere di volta in volta. E ognuno può essere in un modo oggi ed in un altro domani. Magari lo conosci meglio e vedi come sia quel “vero lui” o “vera lei”. La frequentazione, la ripetizione, la reazione e gli eventi difficili. Qualcuno ci piace tanto e altrettanto non ci piace. Vogliamo forse far finta che quella parte che non ci piace non esista?

Alla prossima.

quello che vuoi tu / eremo #239847

Qualcuno che – proiettando – pensava di farmi sentire meglio per una cosa che fa male a sé, mi ha mandato questa roba. Che è una cosa nei confronti della quale sono profondamente contro. E lo sapete, non è nuovo.

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Il relax dell’autoeliminazione metodica

La preparazione metodica all’autoeliminazione, la lenta scomparsa delle tracce non tanto della mia vita, ma di tanti acquisti, oggetti che possono restare vivi ed utili, mi rilassa. Questa notte non riuscivo ad estirpare il mal di stomaco, la preoccupazione, la disperazione, l’irrequietezza.

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Afrodisiaco? Mi brucia il cazzo!

Un interessante quanto fastidioso fenomeno sembra essersi presentato oggi al mio cazzo dopo la nefasta assunzione, poco avveduta, di un tipo di peperoncino di cui non mi aspettavo la piccantezza.
Preparo la pasta fredda. Vado a comprare le verdure… bah, mi dico, voglio un po’ di colore… mah no, quelli sono jalapenos, troppo piccanti, i friggitelli non sono ‘sto granché, i peperoni li conosco già, quelli sono quelli rossi piccoli piccanti e figuriamoci! E questi che sembrano pomodorini? Sono quelli che vengono spesso farciti col tonno. Bah, ma si dai, non saranno poi piccanti.
Mentre li taglio a fettine mi sembrano troppo pieni di semi e troppo… tutto. Decido di ammorbidirli in un pentolino sia soffriggendoli, sia stufandoli un pochino, ma non troppo per non far perdere qualsiasi sentore di freschezza, mi dico. Aggiungo un po’ di cipolla liofilizzata, tricche tracche, andiamo avanti.
Mescolo alla precedente roba (tonno, olive taggiasche) , mescola mescola, scodelliamo e mangiamooooo!
La morte entro 3 secondi.
Piccantissimo. Mi bruciano anche le labbra. Faccio l’eroe per 10 forchettate, poi scarto ogni cosa rossa, mangio velocissimo, poi mi sparo qualche cracker, sciacquo le labbra, sciacquo la bocca, bevo un litro e mezzo di acqua ghiacciata e ad un certo punto.
Mi brucia la cappella.
Ma tanto.
Mi sono grattato? Sono andato a pisciare e l’ho toccato direttamente? Possibile? Non mi pare. Comunque, brucia. Cazzo se brucia! Quindi hop hop hop, lavaggio, lavaggio cappella, lavaggio prepuzio, lavaggio tutto, immersione in bicchiere di acqua gelata. Brucia e basta.
15 anni fa ho provato una cosa simile spalmandomi le palle con la crema al mentolo perché credevo facesse fresco.
Ecco, ora sono in quel genere di gorgo infernale.
Forse è questo che succede, quando dicono che è afrodisiaco? Si sente la cappella sputafuoco?
Comunque brucia ancora… o almeno fa molto, molto caldo.

la figa post-orgasmo maschile: piace ancora?

woman-having-orgasm-616287Oh a me si. E tanto. Ma pure il culo, il buco del culo della mia donna. Se me la sto scopando il mio desiderio passa sempre per il baciare, toccare, accarezzare, leccare, infilare la lingua. Mangiare!

Eppure lei, oggi, un po’ imbronciatina col suo nuovo tipo (“sto piantando un muso da 13 ore”) dice (whatsapp) che lui dopo che è venuto (è sempre stata molto attenta alla privacy e a non divulgare i fatti degli altri…) non gliela vuole manco toccare. Letterale: non vuole nemmeno masturbarla perché, dice, “dopo è diverso”. Ma tu sei diverso!

Boh, ok, siamo tutti diversi, strani, ognuno sente quello che sente. Ma in effetti questo ricade nello stereotipo del tizio che vuole segarsi dentro di te. Ora, sicuramente, cento per cento, io voglio venire dentro di te. Sicuro. Possibilmente in gola, in fondo alla gola, mentre tu puoi sentire le mie palle appoggiate alle tue labbra, alla tua lingua, che pulsano per venirti dentro, mentre mi guardi perché una delle due: o ti piaccio tantissimo e sei infoiata, oppure la precedente E MI AMI e i tuoi occhi me lo dicono. Oppure anche mi piace, tanto, venirti nel culo. Sicuro. L’ultimo posto dove mi piace venire è la figa. Ma non è l’ultimo posto che mi piace. E’ solo che, nonostante la vasectomia, venire nella figa lo associo troppo alla procreazione, che io rifuggo, come pensiero, nell’atto del congiungermi carnalmente con una donna. In quel momento io voglio LEI che vuole ME. Proprio mi da fastidio pensare che lo stiamo facendo per mettere gli ingredienti della torta “figlio”. Per come mi sento ora, almeno.

Ma la figa è meravigliosa. Per questo la adoro liscia, completamente glabra, depilata. Perché io adoro baciarla, leccarla tutta, toccarla, accarezzarla in ogni modo, insalivarla, meterci dentro qualsiasi cosa di me ci vada di metterci dentro, le mani, le dita, la testa, voglio rientrare e dormire lì. Anzi voglio diventare piccino e farti venire toccando ESATTAMENTE quel punto, sempre. Potre diventare di una grandezza esatta, giustissima, in cui farti un pompino alla clitoride eh? Che bello 🙂 Sentirti venire, vibrare, esplodere e morire in quel breve momento di tortura meravigliosa. Quanto è bello. Continue reading →

Mel Gibson

post del 20/1/2019 –  Il nonno della sposa sembra Mel Gibson… timido e pare fosse uno sciupafemmine … La sposina lo dice con una sorta di orgoglio. Non dice “era un puttaniere”. A parte che questo termine sottintende il dare delle puttane indiscriminatamente alle altre donne. Non dice “era uno sporco approfittatore che ingannava fanciulle in tempi ben più difficili dei nostri con la promessa di amore mentre invece desiderava tutto il sesso allora disponibile”. Di certo non dice che la chiarezza con cui questo anziano signore, in tempi in cui non era anziano ma così bello ed affascinante e giovane, non era quella di un “hey ginetta, facciamo sessso e basta?” con varie fanciulle coscienti, autocoscienti, autodeterminate, libere donne desiderose di rapporti sessuali liberi da implicazioni amorose salvo eventualmente, poi, verificare se fosse interessante per altri motivi. Continue reading →

apologia del cazzo

Quotidianamente, con costanza, più volte al giorno, con insistenza, pesantezza, reiterata acredine, pervicace opposizione, piccata sicurezza e stizzita convinzione sento ancora una volta, ancora una fottuta volta, o lo leggo, che – il succo è questo – gli uomini, maschi, sono solo dei porci e che interessa loro solo il sesso.

Sono (io sono) un disco rotto. Questo discorso è così vecchio in questo blog che la muffa ormai è multistrato.

Ma questo discorso sessista non mi ha solo rotto i coglioni. Non è un fatto di classe/genere, campanilista o di squadra. No no, questo discorso mi offende personalmente. Voi sapete quanto io adori il sesso, la figa proprio, appassionato e amorevole ma anche selvaggio, piacevole, sensuale come lo è per gli animali, quali noi basilarmente siamo. Se mi avete letto un po’ sapete che la natura non mi ha dotato della possibilità di sbattermi la prima che passa solo perché ha degli orifizi. Oltre ad una questione estetica mi viene richiesto, perché tutto funzioni, di sentire di essere desiderato, direi apprezzato, voluto.

E siccome non sono Brad Pitt questo di solito non avviene per questioni estetiche. Sono un vecchio mediocre, stempiato, con la panzetta.

Bene, avete il quadro. Continue reading →