una splendida giornanal

Mi sveglio senza fretta, ascoltando quasi solo il sonno. C’è il sole. Dai neanche male. Mi contatta lei, ha finito scuola vuole bere un caffè. Dico ok, dai, vieni a XYZ (mio paese) ma non prima delle due, andremo a prenderlo.

Quando arriva deve fare la cacca, la vuole fare a casa mia. Ma sono sceso, le dico di no, lei vuole spiegazioni, le dico che non gliele do le spiegazioni, andiamo in un bar e la farà li. Ma lei è a disagio in altri posti e quindi parte il blaaaaa, in cui io rispondo ad ogni accusa di essere uno stronzo perché non la faccio andare nel mio cesso e non le dico il perché eccetera, che come sempre finisce sul fatto che lei ha pretese e che anche in cose che io faccio per lei comunque ha qualcosa da dire. Capricciosa, viziata. Lei, io non lo dico, si sente dare anche dell’opportunista. Ci sta. Ma dico: se mi attacchi, io ti rispondo. Se non lo fai, io sono qui a bere un caffè con te. Ma se tu non hai quello che vuoi tu come lo vuoi tu quando lo vuoi tu da chi vuoi tu alle condizioni che vuoi tu allora rompi il cazzo. Comprese le spiegazioni e il perché: non ti sono dovuti, non dovuti a nessuno. Io non rispondo a queste cose ai miei genitori, figurati a te. Alla fine litighiamo male ed è di nuovo addio, blocco, non ci vedremo mai più eccetera. E questa volta non so, forse ci sto, fanculo.

Ma questo mi pone di fronte alla mia inadeguatezza di persona. Essere umano che non sa frenare l’impulsività di un prevedibile rapporto. E di essere stronzo, di avere un carattere di merda, il solito carattere di merda, egoista eccetera. Restando con questo amaro, penso che siccome chi mi ama lo sente, lo racconto, che è bene. Continue reading →