vediamo se ce l’ha fatta

Incontro le persone in un momento di svolta. Ho esperienza, quella della vita, tutto qua, niente di più.

Quando non li vedo più, dunque, magari osservando (come dicono i gggggggggggiovani “stalkerado” – cosa orrenda, vista la natura originale dello stalking) qualche info nei profili social e la direzione che potrebbero aver preso con scuola ed università, se sono passati alcuni anni, mi chiedo sempre con un cero cinismo, “vediamo se ce l’ha fatta”.

Il nodo è praticamente tutto li. Ce la fai? Vai avanti, ti blocchi, ti incastri, prendi la via del fosso che scavi per sempre oppure sei appoggiato al pratino del giardino?

Tra i 18 e i 20 prendi la rincorsa, tra i 20 e i 30 hai fatto praticamente la tua scelta, le jeux son fait. Tutti i fallimenti e ripartenze non saranno mai come quel periodo. Ci sono cose che non torneranno mai, non per la maggior parte della gente. I segnali ci sono tutti per capirlo senza che sia ora, ma è davvero difficile.

Tra i 20 e i 30. Il resto è rifare il letto fino a quello di morte.

la legittimità della proprietà privata

guerrieri combattono violentemente

volevamo comprarla ma non ce la vendi

Terriera, direi. Come prima cosa.

Leggo nel Dizionario di Filosofia della Treccani “Al di là dei diversi modi di concepirne l’origine – e quindi di fondarne la legittimità – la maggioranza dei pensatori liberali è convinta che la p. privata e il sistema di mercato rappresentino uno degli ingredienti indispensabili per il mantenimento della libertà individuale e, al tempo stesso, il metodo migliore per spingere gli uomini a usare nel modo più produttivo beni e risorse naturalmente scarsi.”.

Beh, “al di là […] di concepirne l’origine e […] di fondarne la legittimità” un bel paio di palle. Al di là, un bel paio di palle. Io non discuto di Rousseau e di chi per primo recintò un terreno.
Esistono oggi discendenti di antiche famiglie nobili o latifondiste di alcune città Italiane che – ora, adesso – sono ricchi di famiglia. Trasferimenti, eredità, interessi e gruppi bancari, investimenti. Ma “al di là” i miei coglioni!

Perché vogliamo allontanare da tutto questo la brutale natura dell’appropriazione indebita? Illegittima? Continue reading →

credo di aver ricevuto delle avances

Credo di aver ricevuto delle avances da una vecchia. Una vecchia come me, intendo. Un anno di meno. Ma siccome i maschi non sono attenti, mi dice una che ne sa, o più che altro non sanno interpretare i messaggi, ma se invece stiamo a Primo Levi (eh?) non sei tu che non capisci, ma l’altro che non si sa far capire, allora in ogni caso io sono nel BOH.

Ora, non è che mi freghi dell’avance in sé, ma solo capire se ho capito. Tipo, se devo godermi la lusinga del complimento (che fa sempre piacere, io poi il gonfiore del petto e la conseguente gioia la porto a chi voglio io) o se sono un cojone che prende fischi per fiaschi.

Ero nel bar di XYZ dove di solito piglio i caffè ad ore tarde e controllo se e quando tornerà a posare, nuda ‘sta volta, dopo avermi causato non pochi problemi di richieste da terze che hanno visto i suoi scatti di prova “eh ma allora a lei la fotografi anche vestita! perché io no?” fanguloooooo. Lei è tanto tanto porcella ed esplicita, si esprime come i “maschi alfa dal meccanico”.

Arrivo, lei è dalla parte del cliente, la sua collega dalla parte del bancone (osservo lo stacco tra le gambe: il giudice automatico dice OK; poi mi ricordo che sono schiavizzate per questo dal capo: le tiene solo se sono fighe, altrimenti le licenzia – e loro alla cosa ci stanno, non ne ho voluto discutere) ad ogni modo XYZ mi fa “eh?… ehhhh? 🙂 ” e mi da di gomito mostrando con testa e occhi verso l’esterno. Guardo. Vedo una Mini Cooper. Bella. Ma non capisco. Lei “la mini! mia!!!”, tutta contenta.
“hey!!! Bella proprio bella!!!! e pompa come piace a me” – faccio – “però ciuccia un casino!!” (e stavo per dire “farà gli 8 con un litro, no?) e lei
“proprio come me!!!! ahahaha”
fa pausa
“scherzo!”
faccio la faccetta triste
“scherzo che scherzo”
mi ri rallegro
Poi mi faccio i fatti miei mentre loro chiacchierano e mi bevo il caffè (amaro, cara, amaro) e inizio a non sentire più. Fino ad un certo punto in cui invece reinizio a sentire e capisco che si parla di partner e differenze di età. Ma non avevo capito bene se maschi con femmine (io parlo come all’asilo) o il contrario.
Poi ad un certo punto capisco, si, stanno dicendo che sono state con tipi più giovani, anche di 10 anni! Eh. Perbacco.

Chiedo, per chiarire “ma state dicendo che voi, ragazze, state volentieri con quelli più giovani o il contrario?”
Si accavallano le risposte ma insomma il punto era che si, era capitato. Si vantavano, più che altro.
Guardo la vecchia e le faccio sinceramente “beh ormai non è più tanto strano… si va con chi si vuole, chi ci piace, ma se ti piacciono più giovani dovresti avere fortuna di brutto: è il periodo in cui i ragazzi giovani cercano un casino le MILF! (so che ormai la intendono così) … e poi ti capisco, per le donne un ragazzino di 20 anni è tutta un’energia, ha molta forza e resistenza … dura tanto ed ha vigore, no?”

io lo so, poco prima ha detto chiaramente “mi piacciono giovani”, ma mi guarda dritto e fa

“si ma sai… alla fine sono ragazzini mentre solo un uomo sa come prendere davvero una donna” e noto che XYZ si è allontanata. Solidarietà femminile io non ne ho mai vista, di solito restano li a rompere il cazzo e fare da pubblico imbarazzante. Ma XYZ nonè OLD-SKOOL: è giovane. Quindi non so come interpretare il tutto. Di solito quando uno ci prova i suoi amici vanno immediatamente distanti, non danno fastidio e se uno non capisce gli altri lo prelevano.

Però a me sembrava un’avance. Col senno di poi. Mi interesserebbe capire se è vero. Visto che tendenzialmente vorrei mettere le tendine e gli asciugamani sugli specchi. Fa piacere. Non smetterò di andare in palestra. So che a chi interessa il mio cervello della mia panza se ne fa un baffo. Interessa a me non averla: mi fa schifo. Nonostante questo mi rendo conto che forse per una donna di quell’età quella era una mossa anche molto scoperta. Ma poteva essere davvero solo l’esposizione di una opinione, una chiacchiera, per quanto “sexy”. Una ragazzina mi avrebbe detto proprio “voglio che mi scopi”. Io ho bisogno di chiarezza, roba esplicita. Ma forse meglio che non si sia scoperta troppo, perché non avrei proprio saputo che dirle. Resta il fatto che non so se ho capito.

Non capisco un cazzo. Capisco sempre quando riguarda gli altri.

Oggi invece per capire se ho la labirintite o meno sono uscito un po’ a piedi e sono andato al bar vicino per la colazione, era chiuso, ho preso l’auto e sono andato a caso: la barista era nuova. Quindi io per mestiere guardo. Ma devo averla fissata troppo, ha iniziato anche lei. Ma sembrava più un “cazzo vuoi?” ahahahah che addormentato che sono!!!! Per fortuna: aveva un doppio mento che lèvati: se le avessi iniziato il discorsetto sarei stato molto imbarazzato poi.

insecurity

Il caso di questi giorni (per i posteri: un tizio accusato di bancarotta fraudolenta è arrivato in tribunale a Milano e ha sparato ad un po’ di gente che lui riteneva responsabile delle conseguenze giudiziare alle quali stava andando incontro, compreso il suo ex avvocato) mi dice molte cose e ne conferma moltissime che come un vecchio brontolone dico da tempo.

  • Quando la gente è abituata ad averla sempre vinta contro quelle che per gli altri sono regole, alla fine, quando finalmente la deve pagare sul serio, pensa che sia colpa degli altri, brutti cattivi. E quindi si sente in diritto di fargliela pagare. E che fa? Ammazza il giudice. Ammazza qualcuno, picchia, intimidisce, usa violenza ancora, fa quello che sa fare: insiste, forza la mano, dice “e invece no!” come risposta a qualsiasi cosa, detta da chiunque.
  • Da noi la cultura della security non esiste. Non dico che dobbiamo diventare come gli americani e avere un cecchino al supermercato. Ma se si alzasse un attimo la cultura di security VERA, non da rompicoglioni alla gente comune, ma che renda impossibile una cosa come quella accaduta in quel giorno, mi sembra il minimo. Il minimo: come il bip bip per la portiera aperta sulla macchina, che non sa se ti sei dimenticato o se fai apposta, ma fa comunque bip, così potrebbe esserci sempre un minimo di sicurezza che renda inattuabile una cosa del genere. E la cultura della security passa anche per quella informatica: non deve ricevere risposte tipo “ah, ma che palle”. Ah ma che palle = biasimo. Dovrebbe essere la regola… e invece…
  • Stupefacente ma chiaro: la classe medio-bassa è quella dalla quale ti aspetteresti queste cose: più nulla da perdere, niente più fiducia in nulla, massacrati e schiacciati da anni di privazioni e soverchieria … invece no. Perché è proprio quello che succede: si abituano.
  • La cattiva educazione porta a tutto questo. Ed è l’etica (non la religione) e un minimo di disciplina, anche imposta fin da piccoli, che ti fa capire come stare in rapporto agli altri.
  • Se questo è successo li, vi lascio immaginare lo stato generale di corruzione ed abbandono di quelle che ormai possiamo solo ricordare come sogno o progetto, ma non come realtà, di ISTITUZIONI. Se dove vivo io non succede un cazzo di tutto questo è solo perchè la gente vive tutta in un certo modo. Ma non è che siamo più protetti: solo non succede. Ma se aumentasse il tasso di stronzi che vengono da fuori… (i nostri sono stronzi in un altro modo) … non saremmo difesi da qualche istituzione. Io posso schiattare ora, in pieno sole, a fucilate. Però almeno posso dire che in 8 minuti arriverebbe un’ambulanza e anche i vigili del fuoco… se non pensano tutti “tanto avrà chiamato qualcun altro”.
  • Varie ed eventuali.
  • Coffee Break.

 

rapporti tossici ok, ma obiettività?

I rapporti tossici sono quelli in cui più passa il tempo e più ti accorgi che ti senti sotto esame, giudizio, critica, infelice, in stato di oppressione e disagio più di quanto tu non ti senta a tuo agio, felice, in libertà. Eppure lo fai, resti con quella persona o la frequenti.

Quando il rapporto è effettivamente questo e si ha a che fare con una persona molto critica, troppo attenta alle proprie esigenze e per nulla alle tue e via dicendo, questo lo posso capire: il consiglio è: ascoltati, fatti un esame di coscienza e un bilancio: stai dimmerda, perchéccazzo frequenti taldeitali? Falla finita o se proprio non puoi limita. Tutto chiaro.

Ma se invece sei stato viziato dalla vita? Se te la danno sempre vinta? Il meccanismo che mi hanno insegnato dei bambini piccoli è questo: io triste. Io triste = non succede quello che voglio io. Negli articoli che parlano delle relazioni tossiche non si fa mai accenno al fatto che i desideri della parte che si sente offesa possano essere a senso unico … ovvero che sia tossica la sua visione e che le pretese ed i desideri siano da chi ha sempre detto “io voglio” ed abbia ottenuto… e trovandosi in uno stato in cui da per scontato che i propri desideri e capricci vengano esauditi ed assecondati, ma questo non accade… accusi l’altro di non curanza, disattenzione, prepotenza, eccessiva criticità eccetera.  Continue reading →