Se faccio tutto giusto, perché non mi ami?

Un tempo questo blog aveva un altro nome, un altro titolo, un altro username/nick (autore? no, il nom de plume, lo pseudonimo). Tempo fa attraverso questo luogo conobbi una donna, ci frequentammo, ci conoscemmo, poi qualche e-mail, capimmo che c’era affinità quantomeno mentale, di parola, ci sentimmo a voce, poi ci si vide. Presto fummo nudi. Quando ci si vedeva, a casa sua, a centinaia di km di distanza, era un mondo bello, nostro, quello degli amanti si direbbe: lei fumava nella sua splendida casettina, quando sua figlia non c’era e nel tempo che il suo lavoro le lasciava. I weekend non di turno erano nostri. Si parlava, si mangiava, si faceva sesso. Siamo anche andati un po’ a zonzo.

Lei si è innamorata, io no. Ma si stava bene. Alla fine si troncò, io decisi e spiegai: per non creare dolore io chiuderò ogni comunicazione. Lei però sapeva anche chi fossi, così ho anche traslocato il blog.

Ciò che mi stupì, in una donna quasi della mia età, era sentire il “ma se io faccio tutto giusto, perché non mi ami? Amami!”. Sentivo quasi una colpa di non amarla. Le chiedevo sempre se le avessi fatto mancare qualcosa, se stesse male quando ci dedicavamo il nosto tempo.

Lei voleva tutto, però. Continuità, famiglia in fin dei conti. Qualcuno con cui dormire sempre, che non fosse lontano. Comprensibile, figurati se non lo comprendo io.

Ma quanto può farci male, a me, a tutti, il pensiero “se io faccio questo, allora tu mi amerai” ?

L’amore scatta se vuole, è una mescolanza di cose straordinarie. Un regalo, una magia, un miracolo. O perlomeno io non ho la formula. Puoi soffiare su quel fuoco, ma nasce da dentro l’altro. Non nasce perché fai qualcosa, ma perché tu sei quello che sei. E per qualche incredibile motivo, l’altro se ne innamora.

Io poi di solito ci metto un tot ad innamorarmi proprio. Anche se con lei (vedi la saga qui) è stato molto veloce. Anche a finire, però. Certo non il mio amore.

Pozioni e filtri d’amore. Questo vorremmo tutti.

Avengers Endgame

Visto. Pianto molto. Esaltato molto come il bambino a 3 sedili di distanza da me che, ho riso molto (di gioia) ha CANTATO la sigla degli Avengers in battaglia a pugno avanti in stile ducetto (ma sono gli Avengers, quindi va bene) col papà che ogni 10 secondi “shhh. carletto… shh, non fare rumore, zitto dai…”

Mappapàààà!!!!! Ma sono gli Avengers!!!!! Ci si esalta di brutto! Avrà avuto 7 anni, scherzi?!!!

Comunque sembrava, pur durando 3 ore, un megariassunto. Avrei preferito 3 film da 2 ore, in stile LOTR.

E comunque io piscio tantissimo. Ok, bevo anche litrate di acqua eccetera. Però dai, 2 ore e mezza… eppure sono andato a farmivederedaunobbravo e la dottoressa mi ha detto che non ho niente alla prostata.

Boh!

Si, insomma ho aspettato un momento leggermente più fiacco e ho interrotto un action movie epico.

Il fottuto Captain America ha un torso a V straordinariamente prestante. Stronzo. Grande scena epica con tutte-le-donne-supereroE che spaccanoculi a destra e manca valchiriosamente. In effetti in tutta questa serie la tipa che ha il potere più spaccaculico di tutti non so come si chiama, ma insomma fa i raggi rossi. Splendore. Il bambino di 8 anni è più grande di me in questo momento, e forse in vari altri.

due chili e mezzo di epicità, per favore, abbondanti

essere un fallito, uscirne

TRY AGAIN

Se non ritenti resti li.

Visto che sentirmi una merda non è una novità, non è mai stata una novità ma alle volte è insopportabile, ecco che per chi ha i miei tratti caratteriali (credo siano questi ma che ne so) potrebbero esserci alcuni consigli migliori di altri per lavorarci:

UTILE1 : MA PROPRIO UTILE http://www.psicolinea.it/Forum/showthread.php?tid=133

UTILE2: blando, ma ok: https://www.chiarafrancesconi.it/letture/65-schema-del-fallimento.html

 

Cito, dal sito psicolinea.it, la dott.sa Giuliana Proietti che risponde a uno:

Dei suoi fallimenti lei si dispiace e si compiace allo stesso tempo: infatti, mentre lei dice che una cosa le è andata male, afferma nello stesso tempo che avrebbe potuto andarle meglio, e dunque che lei avrebbe potuto meritare di più. Tutto questo ha un effetto consolatorio su di lei: le sue ferite narcisistiche vengono lenite, ma la sua autostima non migliora e le sue relazioni sociali restano difficili, se non impossibili.

Le faccio un esempio di questo meccanismo in un suo ragionamento:

“Ho accumulato, fin da bambino, una serie impressionante di insuccessi negli studi (nonostante fossi molto bravo, mi sono laureato tardi e male)”.

Ciò che le procura tristezza e delusione nei confronti di sé stesso dunque non è l’essere stato un “fallimento” a scuola, ma il non essere stato capace di mettere in atto delle performances all’altezza della sua intelligenza e della sua bravura.

Un altro esempio:

Ho provato a consultare un terapeuta, che mi ha detto che dovrei avere stima di me, e di convincermi che sono una persona bella, intelligente e interessante. Ma questo approccio non funziona con me: come faccio a dare fede a queste cose, se NON E’ VERO NIENTE?

Come fa lei a dire che “non è vero niente”? La sua lettura della realtà è per forza migliore di quella del terapeuta? Inoltre, cosa sa lei di psicoterapia? Per quanto tempo ci è andato? Per quanto tempo ha messo in pratica questi consigli? Mi sembra che la sua fiducia nelle sue personali conclusioni sia eccessiva, almeno fino a che il tempo non potrà dirle: 1. che quel terapeuta non capiva niente 2. che la psicoterapia non funzionava su di lei. Ma decidere su due piedi che lei ha ragione e gli altri hanno torto mi sembra una scelta quanto meno azzardata.

E allora mi chiedo, e le chiedo: non è possibile che il suo livello di aspettative su sé stesso sia esagerato? Che vi sia cioè un dislivello eccessivo fra ciò che lei realmente è e quello che vorrebbe essere (o che si è convinto di essere? O che qualcun altro desidererebbe che lei fosse?)

Perché se lei si aspetta sempre l’eccellenza da sé stesso, lei sarà sempre e soltanto un perdente: questo peggiorerà la sua autostima e le creerà problemi con gli altri.

Se lei invece abbassasse il livello di aspettative che ha su di sé, accontentandosi di risultati buoni, anche se non ottimi, ed imparasse ad accettare anche i suoi limiti e le sue vulnerabilità, le cose andrebbero molto meglio.

Una persona veramente intelligente non lo è solo perché ha un pensiero razionale e delle ottime capacità cognitive: è intelligente anche se sa darsi forza nell’affrontare le sfide, se sa consolarsi ogni volta che cade, se sa stabilire buoni rapporti con gli altri, anche quando non sente di essere la mela più bella del cestino.

Spesso, bisogna dirlo, è il mondo a darti la misura del tuo fallimento, a fissare gli obiettivi e a stabilire se sia l’accontentarsi o l’eccellere a essere utile a qualcuno tanto da, per fare un esempio, pagare per avere quel risultato oppure invece per dire “beh, posso farmelo anche da solo se è fatto così”. Accontentarsi e farsi tanti bei complimenti è consolatorio. Ma è come dirsi da soli “sono bello” : quello che conta è il giudizio esterno di cui tu vedi i risultati. Quindi la lettura della realtà non è diretta, ma mediata dai risultati delle nostre performance sul giudizio di qualcuno, in un ambiente di competizione qualsiasi.

Quindi… questi due sono spunti MOLTO utili, i più utili che ho trovato. Bisogna darsi la forza di non cadere nella spirale discendente e di dire “ok, fai schifo? ma hai fatto abbastanza per migliorare?” … e magari le cose cambiano, invece se mi siedo e piango, non cambia un cazzo. Non che sia facile, intendiamoci. Ma se siete in questo tipo di circolo vizioso, a prescindere da chi o cosa dobbiate ringraziare per essere diventati così, ora vi dovete sbattere per uscirne: e potete farlo solo voi, per primi. Persino ad appoggiarvi agli altri: siete voi i primi. Sono io il primo. Devo chiedere ed appoggiarmi… ed essere grato. E ricordarmelo: non l’ho fatto da solo, ma ho avuto l’intelligenza di accorgermi che da solo non arrivavo da nessuna parte.

Hey, dai che forse anche oggi ne esco! 🙂 Scrivendolo ci ho ragionato un po’… ma ogni giorno devo combattere contro me stesso per non demordere, perché se non hai talento allora sei normale! Il talento è comodo ragazzi, ma se non hai talento e ti applichi, allora si che sei bravo! 🙂 Facile quando basta che alzi la mano e accade la magia… ma se nasci storpio, ti applichi, sbagli, migliori e poi fai la magia… allora si che sei bravo! 🙂

Abbracciare la propria mediocrità, sedercisi a pranzo, pagarle il conto.

non ci meritiamo un cazzo

Prendo spunto dal sintetico e sagace “ci meritiamo tutto” di Tiasmo ad un mio commento da zitelloacido (sul fatto che “voi donne che dite così vi meritate gli stronzi che scegliete”) …

Da intelligentissima qual’è, mi fa riflettere. Ha ragione. Le donne così si meritano ogni cosa: sono causa dell’effetto, consapevoli, attrici ed artefici della propria fortuna o sfortuna. Non si tirano indietro: si meritano la lode, si meritano (si MERITANO, non è accaduto per caso) il risultato. Non accade e basta … sono li, sul pezzo, non è una rendita prestabilita. Devono sempre fare. E fanno.

Quindi anche sul mio commento da zitelloacido … si: si scelgono gli stronzi e quindi hanno gli stronzi che si meritano, che sono meno affascinanti quando sono stronzi con te. Ma sono attive nel prenderseli: li vogliono, se li contendono, si preparano per conquistarli, non se li fanno piovere addosso e poi, per pigrizia, non li tolgono via come se fosse forfora.

Cosa che invece, cari maschietti, molti di noi certamente fanno con le persone, le cose, con i fatti della vita. Molte volte. Troppe volte.

Poi magari lei intendeva altro 😀

indennità dei parlamentari: parziale referendum abrogativo: MUOVERSI!!!!

Ricevo e vi fornisco copia di questa informazione:

Firmate prima del 30 luglio 2012

Alzi la mano chi sapeva che presso i Comuni è possibile firmare per un Referendum abrogativo parziale sulla legge per le indennità parlamentari (Art.  2 L. 31/10/1965, n. 1261). Ben pochi, credo.  Si tratta di un referendum, si, l’ennesimo referendum che però ha un fine più che nobile: il taglio degli stipendi della casta politica. La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).   Cosa occorre fare? Nulla di più semplice: recarsi presso il proprio Comune ed andare a firmare. Provate però a domandarvi come mai questa notizia non è passata sui giornali. Non è che per caso c’è un forte connubbio tra i finanziamenti elargiti alla carta stampata e la casta politica? Meditate gente.   Intanto, con qualsiasi mezzo, DIFFONDETE LA NOTIZA!!!!! Voglio proprio vedere se anche stavolta la passano liscia. E poi dopo fate un salto in Comune. Ci vogliono 500.000 firme altrimenti avremo perso l’ennesima buona occasione per dare un duro colpo alla casta. Ma attenzione, la notizia è poco nota e quindi dovete DIFFONDERLA!!!!   Articolo 2 della Legge 31 Ottobre 1965, n. 1261   Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di Presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute e delle Commissioni.   E’ solo un piccolo passo, visto che TUTTA QUESTA LEGGE  meriterebbe una bella spolveratina , ma è pur sempre un passo necessario per far partire il movimento di rivolta popolare pacifica contro gli stipendi pagati al mondo della politica.

Così sta girando, così ve la inoltro, io sono andato a firmare immediatamente. C’erano poche firme ed in alcuni comuni mancano persino le schede: bisogna MUOVERSI PERSONALMENTE e in rete ci sono informazioni su come fare, se siete in quella situazione. Continue reading →

governo di nuovo ad ammazzare siti? ad esempio WIKIPEDIA…

diffamazione o censura?

Ci riprovano, è la seconda volta. Wikipedia – e molti altri – sono di nuovo in pericolo. Possibile? Certo, pensano di vederci distratti, di aspettare le vacanze, che stiamo solo depressi a spararci in testa prima di morire di fame senza lavoro ma… invece ecco qua, qualcuno si accorge che dopo che gli hai detto che no, non ci stiamo, noi Italiani non vogliamo che facciano quel che stanno tentando di fare a Wikipedia & Co., loro insistono, spingono, tirano e mollano, ripropongono la stessa cosa e tentano di farcela ingoiare a forza, finché non sia divenuta legge. Bene, non fatelo, non lasciateglielo fare. Mobilitatevi. Mobilitiamoci.

quindi faccio eco al messaggio che campeggia sulla home di wikipedia, preoccupantemente scevro di “clicca qui per fare qualcosa” … perché forse questa volta quelli di wikipedia ci ricordano che dobbiamo noi fare qualcosa.  Continue reading →