Merdosi e sofferenti possono coesistere

Eccomi qui. Sono un esempio.

Soffro, sono triste, ho delle sensibilità, sono un debole.

Tuttavia ciò non mi impedisce a mia volta di essere, pensare, agire, contribuire in modo merdoso.

Per questo causa e giustificazione non devono mai essere confusi.

Non perdoneremo Hitler se era depresso. Lo comprendermo.

Ma pensateci un attimo: se la causa della depressione di una persona è la sua incapacità di dominare su altri, se è questo che la fa sentire impotente, insignificante. Certo soffre, ma il motivo della sua sofferenza è il non poter realizzare un sogno di merda.

Tuttavia la sofferenza è reale.

Per il giusto e per il merdoso, dunque, il non-esistere è desiderabile se questo scelgono e giusto per entrambi è che sia rapido ed indolore.

“ah come soffro per non poter essere l’imperatore del male! Questi cattivi non me lo permettono! Allora muoio!”

Se soffre, perché negarglielo?

L’esempio banale era per ricordare che la coesistenza di sofferenza e di desiderio di nuocere non sono affatto impossibili, ma non vogliamo mai ragionare in questo modo.

ambiguitaggini #39487

si non a questi livelli di fichezza eh

Un’altra modellettacheviendallacampagna giunse in quel del mio studio per vie instagrammatiche. Ovvero non l’ho conosciuta di persona. Il meccanismo è semplice. Quando qualcuno/a mi segue do uno sguardo veloce e se mi pare che non sia proprio un cesso amorfo chiedo se per caso sono interessati a posare. Lo era.

Appena maggiorenne, quando è arrivata si è rivelata essere in sovrappeso, ma (scopro velocemente poi) ex anoressica. Molto fotogenica in viso, sguardo interessante.

Ma c’è questa cosa del posto dove mi affittano lo studio: il presidente mi ha ultra preso per il culo l’altro giorno, molto molto bonariamente (cioè ridere CON, non ridere DI) ma ferocemente ricordando agli astanti che era davvero felice di aver appena avuto un maschio e non una femmina, perché i video in cui le ragazze che sono state da me un secondo dopo lasciano un video in cui – secondo lui – sono tutte dolci e carine ma ambiguamente sexy e dicono tutte cose che da padre arriveresti al volo e mi uccideresti subito. In effetti sembrano tutte “coy” ad uno sguardo malizioso. Ma io sono li e so che solo il 5% è davvero malizioso e solo lo 0,01% lo mostra in quei video: sono entusiaste e tranquille, trasmettono (per fortuna!!!) quello che mi serve “puoi venire qui, non ti mangia nessuno” e se si conoscono tra loro si tranquillizzano. E contemporaneamente mi fanno pubblicità. Ho iniziato questa cosa io e in zona non osa copiarmela nessuno perché è legatissima al marchio e per qualche motivo hanno questo pudore a non scopiazzare ciò che è chiaro che faccio io. Continue reading →

Il kung fu oscuro della retorica fornito da Schopenhauer e la politica in TV

immagine raffigurante persone su un palco che arringano la folla

gente che ama la verità

Invito tutti a dare un’occhiata, se non a leggersi tutto il libro, almeno alla trattazione per sommi capi che Wikipedia fornisce del libro il cui titolo in Italia è stato tradotto con “L’arte di ottenere ragione” (e notate la sottigliezza dell’ottenerla, non di averla), di Arthur Schopenhauer e – poi – guardare le varie schifezze politiche in TV.

C’è, in particolare, Sgarbi che, a mio avviso, ha la capacità e la competenza per servirsi da maestro di questo tipo di “kung fu dell’Eristica” e, se non sbaglio, lo ha anche dichiarato in uno degli  scontri (pardòn, confronti) in video con Cecchi Paone, ricordando che lui è in grado di dimostrare tutto e il suo contrario (verificate voi su qualche video online). Continue reading →