… e chi stenta.

Ricordo d’infanzia, frase spesso pronunciata alle medie da una che mi piaceva:

C’è chi può,

chi non può

e chi stenta.

Accompagnato con le adeguate sopracciglia, il tono e tutto il resto, dava una sufficiente immagine di quello che è, istintivamente, un sentire comune sulla immediata valutazione della persona che facciamo in modo automatico. Un giudizio immediato.

Prestanza fisica, bellezza, attrattività sessuale.

Potere del denaro e di accesso a cose ed esperienze.

Nell’espressione era chiaro anche “e io sto con chi può, perché io posso”.

Poteri che danno accesso ad altri poteri.

Infantilità, mi direte, si cresce. Mi direte. Ingenuamente pensando ad alti ideali. Ma guardatevi attorno, calmi, razionali. Guardate telegiornali, leggete dati, guardate la soddisfazione od il suo contrario nei volti.

Poi ditemi se si cresce poi tanto.

Se hai verificato che quello che scriverai è vero, che è qualcosa di buono sull'argomento ed è utile che io lo sappia, ma soprattutto SE SAI USARE LA PUNTEGGIATURA, dimmi: