Stai con una persona che è fica, fa una cosa figa di lavoro, fotte bene (o ha una discreta dotazione fisica, adeguata a ciò che attrae/eccita te) e comunque questo rende il sesso buono.
Bello.
Ma com’è viverci?
Questo per me differenzia tutto quello che diciamo sempre.
Viverci cosa significa? Mica per tutti significa la stessa cosa. Tu vuoi viverci sempre ad esempio? E l’altra persona? L’altra persona vuole figli? Li vuole e come li tratta?
Ma soprattutto come tratta te, quando state assieme? Quanto state assieme, vicini? È quello che vuoi tu? È troppo, troppo poco, è il giusto?
Ma in quel tempo, qualsiasi tempo, come ti tratta? Come ti fa sentire, come tratta te?
Perché a trattarti male o bene ci sei già tu. Ci sono già le cose obbligatorie.
Il dovere è comunque il dovere, che sia lavoro, che sia sopravvivenza, necessità, salute e malattia.
Questo aspetto è determinante in una relazione. Amici, parenti, amanti.
Visto che queste sono le nostre uniche relazioni volontarie, perché dovrebbero essere regolate con le stesse dinamiche relative alla convivenza per dovere?
L’educazione… educazione va bene per la convivenza civile generale: la gentilezza, è un altro modo per considerare la cosa. Come stai con me? Ma soprattutto … ti interessa come fa sentire me? La quantità e la qualità di dialogo. Il senso dell’umorismo, la quantità di cose che ci accomunano o il modo in cui trattiamo quelle che non lo fanno. Il modo che abbiamo di pensare. Più che i valori comuni, la forma mentis comune… nelle parti che servono a regolare anche quelle che non sono comuni.
Il bilancio è positivo? Per te, per me? Per la relazione totale, è positivo? Ci facciamo più bene che male? Oppure è solo necessità mascherata da volontà?