lavoro e bambini, una giornata contrastata

Passo nella ditta che mi affitta lo studio. Di fronte al parcheggio vedo scendere una donna che intendeva farmi da modella di nudo, con il suo bimbo appeso al collo con una imbragatura. Le chiedo come va, vedo che va bene, le chiedo se si stia rimettendo a posto (panza) e lei si, faccio palestra, mi sono presa molta cura di tutto oltre che sua (e indica la bimba). Tra l’altro, stupita (ahahah, io no, ormai… ) del fatto che – mi dice – stranamente suo marito abbia storto il naso riguardo alle foto di nudo: “non credevo sai?” mi dice. La accompagno dentro e iniziano le feste alla bimba, tutte si alzano, poi escono gli altri dagli uffici, ci si sposta in sala mensa-caffè, arriva qualcun altro … lei si becca tutte le coccole ed intanto fa per spostarsi verso altre aree e far vedere la bimba ai disabili che di solito segue (che bella cosa! pare che siano felicissimi di vedere i bimbi piccoli e coccolarli – non sapevo) … e nel frattempo arriva anche un’altra mamma in maternità… e si agg8iunge altra gente, tutti a fare le feste ai piccoli; guardo l’orologio, sono le 11. Entra persino la luce del sole di taglio dalla finestra: entrambi i piccoli sono biondi con gli occhi azzurri e il sole passa attraverso quei capellini finissimi in un modo incantevole. Si guardano attorno con gli occhioni, capiscono di essere al centro dell’attenzione.

E dalla app di LinkedIn mi arriva un messaggio da uno che non sentivo da… mi dice l’app: 12 anni. Mi chiede della vecchia ditta. Gli dico che è fallita e che siamo stati tutti liquidati a dovere, senza problemi. Lui stupito, ricorda che è duvuto andare per avvocati per il TFR e – mi racconta – quando la mia capa ricevette la sua richiesta di aumento perché la moglie era rimasta incinta e le cose andavano bene lavorativamente, lei gli rispose a chiare lettere “potevi fare a meno di farli, i figli”. Cosa che non mi stupisce: a suo tempo chiesi di tenere una ottima stagista e lei mi disse “è una donna, rimarrà incinta, falla lavorare finché resta”. Al massimo potei insegnarle qualcosa, ma era bravissima, non serviva.

Che differenza. Di fronte ai miei occhi direttore, presidente e praticamente tutto lo staff amministrativo erano li a bearsi della luce degli occhi di due bambini, delle mamme di cui loro stessi stavano pagando (in termini di difficoltà) la maternità… tutti felici, nessun rancore, nessun senso di colpa. Mi ha ricordato come mai vado lì così volentieri: un ambiente dove la gente lavora, ma non per questo sono stronzi. E sono felice di questa differenza. Io non li ho fatti e non li voglio fare, i figli. Ma evviva ambienti più favorevoli!

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