anti-impulsività (53ma puntata)

Alla fine lei non ha fatto cazzate. Non è andata a farsi picchiare, umiliare. E non era sesso. Era masochismo senza la parte sessuale. Era autodistruttività. Forse. 

Mentre io salivo sulla luna e vivevolei ha fatto a tempo a: 1) litigare ancora con il suo bisonte ma in modo talmente stupido da non volerne più sapere 2) finire di parlare pure con l’altro tizio suo amico che si sbatteva e il suo cruccio era che non può ignorarmi lui, devo ignorarlo io (è piccina) 3) ne ha già trovato un altro (“avevo detto che non sarei più andata con gente nata negli anni 70!”).

A cagione della faccenda suenumerata con il numero arabo uno, tutta la mia preoccupazione è sfumata. Nessun pericolo, nessuna violenza. Ha anche preso una supplenza per 2 settimane, quindi non avrà un vuoto nella vita. E forse sta capendo bene che si deve arrangiare, che i suoi sono persone e che anche se tentano di promettere non sono in grado di mantenere. Sono fatti così, non ce la fanno. Ringrazio, grazie, chi mi ha detto di non ignorare del tutto. Donne che aiutano donne: ne servono. Non che giudicano donne. Non che fanno ramanzine e basta. Durezza ma senza mollare? ok. Disciplina? Si ma tenendo per mano e accarezzando. Siete madri di altre madri, madri di altre figlie e sorelle e sorelle di sorelle, sorelle di figlie. E non siete tante, perché tante, troppe sono nella schiera di chi ti getta nell’angolo a marcire, paradossalmente invidiata un po’ e disprezzata tanto.

Ma io?

Io mi sono preoccupato molto, dilaniato tra due miei atteggiamenti mentali (mi proteggo o aiuto). E alla fine cosa dovrei imparare da tutto questo? A respirare piano, a contare fino a diecimila. A dire “calma, parliamone, puoi aspettare a farti picchiare/altrecazzate/robaterribile fino a domani o dopodomani? ci beviamo qualcosa e me ne parli”. E con calma di solito si rivela che non mi dovevo prendere a cuore così tanto le cose. Che alla fine se le strappano due peli più forte o se deve alzarsi dal letto per prima piagnucola. Quindi … con calma, aspettare, contenere l’impulso, qualche che esso sia, buono o cattivo, caritatevole, pio, crudele, bastardo, sanguigno, sessuale, altruistico, commosso. Fermarsi, vedere di parlarne. E di solito era tutto molto più sciallo.

E’ così, io rimango adolescente in molte parti di me. Altre no. Ma alcune si. Ad esempio quando vedo genitore-figlio discutere di alcune cose, sono dilaniato. Hanno entrambi ragione per alcune parti. E tendenzialmente mi darebbero addosso entrambi, come entrambi mi direbbero “vedi? anche lui è d’accordo!”.

Ad ogni modo nessuna donna ha subito violenza in questo post. E neanche nella vita. Almeno non questa donna, ragazza, giovane donna, ragazzina, bambina cresciuta. E oggi posa (ora, mentre il post esce pianificato). L’ultima volta è stato un dramma. Utile, per carità, ma quello, due volte, non credo lo reggerei facilmente. Sto iniziando a chiedere “perché”. E per ora non sto sentendo mai le risposte che mi sembrano sincere. Non so se smettere di chiedere. A. mi ha risposto “mi diverto”. E lei mi ha sparato una risposta umoristica “per tenere d’occhio quanto divento sempre più figa” mentre si dice sempre faccioschifo, quando la vedo sincera. Anche questo fa parte dell’indagine umana della mia foto di nudo. E a volte non so davvero se questa parte mi piace… scoperchiare o no questo vaso? Ad ogni modo, ovviamente, si sbaglia. Ho esposto UNA sola foto oggi, temporaneamente. Mi hanno scritto donne e ragazze. Persino la mia vicina di casa, al cui figlio lei ha fatto ripetizioni di musica. Non l’aveva riconosciuta. All’incirca tutte hanno detto “mio dio”. E basta. E si fanno schifo.

KR invece è nel pieno del rischio di un disordine alimentare. Questa la ritengo mia responsabilità. Ha 18 anni. Mi vede come punto di riferimento. E’ in classe con una delle mie modelle. Che è costituzionalmente (stupende) pelle e ossa. E pure lei si fa schifo. E a KR del fatto che lei si faccia schifo non gliene frega. Per lei è così che si deve essere. Si ma tu non sei così. Se vuoi essere così ti devi smazzare. Palesttra e cibi controllati. L’alternativa sbagliata è il disordine alimentare. E lei sta per seguire quella via. Raga io sono un fotografo, non uno psicologo, non un padre, non un istruttore di palestra, non un nutrizionista. Io mi servo di queste figure professionali. Ma KR si rivolge a me. Mi confida cose. Non le confida ai suoi genitori. E rischia di essere una di quelle che sviene, che si ficca le dita in gola, che muore sul divano piuttosto che fare due piegamenti, che invece le darebbero soddisfazione e risultato. Ma io lo so. Conosco la bestia. Vediamo che si può fare.

E’ un mondo malato quello in cui le ragazzine si affidano ad un amante – come me – della bellezza esteriore tanto da renderla immortale. La bellezza interiore si rende immortale da sola. Loro non sanno che con quelle persone io parlo molto. E che dietro ad uno sguardo intelligente c’è intelligenza. Guasi sempre.

Pax vobiscum sit.

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