Desindacalizzare, precarizzare, terrorizzare: come eliminare il diritto dei dipendenti in 3 semplci mosse.

immagine raffigurante un uomo che vomita sotto la scritta vomito ergo sum

benessere e ottimismo

Applicandosi con costanza e determinazione otterrete il controllo! Trasformate i vostri concittadini in servi obbedienti o che muoiano senza puzzare troppo (che diminuisce la propensione al consumo).

Ecco una interessante sequenza di mosse che un’azienda può fare per desindacalizzare, desertificare di diritti e rendere precaria la situazione di tutti i propri dipendenti se non è tanto solida e naviga in cattive acque:

Fase 1: Con la motivazione “non mi serve più” butta fuori in cassa integrazione + mobilità tutti quelli che vuole (ovviamente chiude rami funzionali precisi: “non mi serve più la produzione, la programmazione e l’ufficio acquisti” “non mi serve più la fatturazione staccata dalla contabilità” “non mi serve più il magazzino” “non mi serve più l’information technology” “non mi serve la progettazione, l’ufficio tecnico, l’ufficio prodotto, il design, e l’R&D” “non mi serve la manutenzione elettrica, quella meccanica, quella generica” “non mi serve la sicurezza, il controllo, gli usceri” … ecc.

Un pezzo alla volta.

Fino a ridurre a meno di 15 dipendenti: fase 2.

Il dipendente (e il suo futuro, quello della sua famiglia) di un’azienda con meno di 15 persone è pressoché privo di diritti, di protezioni, in caso di situazioni difficili: ovviamente non sto a parlare di casi idilliaci con il capo e il dipendente che – intellettualmente onesti – discutono animatamente e con passione ma si rispettano sempre e per sempre, cenano assieme se vogliono (non perché “se non lo fai il capo ti guarda male” , si, ne conosco di posti così e lo stile Google non è tanto differente, ai miei occhi) e nessuno mai in nessun  diverbio metterà in discussione il tuo lavoro e con esso la tua vita.

Parlo di casi normali: ci sono problemi, non si sa più a che santo votarsi e intanto si licenzia, poi si vedrà. Tu che sei licenziato sai bene che non becchi un cazzo: che non pagherai l’affitto o il mutuo casa o auto. Che nulla ti tutelerà per il periodo necessario (che non si sa quanto sia!) … che sei vecchio a 26 anni per lo stesso mercato che ti dice che devi lavorare fino a 75 anni per poterti fermare.

Non hai tutele di alcun tipo, sei fottuto. E io un paese di fottuti non lo vedo tanto forte. Di disperati che non possono farsi la casa e una famiglia con un po’ di sicurezza… che guarda tutti i propri concittadini come antagonisti, gente che diminuisce le tue chances in qualcosa.

Chi sa citare come esempio – dicono così, alludono per essere assolutisti – “un certo modo di pensare” poi ovviamente dice “abbiamo visto tutti come è andata a finire con l’URSS” … non dice che tipo di oppressione fasciocomunista capitalista e militarizzato si viva all’interno di una fabbrica cinese. Eppure è quel tipo di risorse risorse che paga volentieri chi addita la sinistra di essere “comunista”: dicono “è un brutto esempio” e pagano chi lo mette in pratica al peggio della distopia. L’URSS (e la Polinia?) non era comunista nei fatti, era una dittatura burocratica totalitarista in mano a pochi uomini di potere, e i veri socialisti di solito vengono puniti dal regime tanto quanto i religiosi poveri che osano fare meoria riguardo alle radici della chiesa. Danno fastidio perché ricordano il vero motivo e l’etica fondante: quella che vuole esseri umani più felici, meno oppressi, meno soggetti alla ricchezza ed alla propria nascita per la propria felicità. Ma ogni giorno noi dobbiamo fare cose semplici, ben distanti da “come proteggere la nostra vita”. Gli altri invece si dedicano assiduamente al compito complementare.

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