Sull’autoritarismo in Wikipedia

immagine sarcastica che contesta la presunta libertà di edit su wikipedia

se sei d’accordo con me
va tutto bene.

Amo wikipedia. Apprezzo meno alcuni admin che mortificano alcuni momenti di democrazia interna che potrebbero caratterizzarla. Purtroppo anni di opinioni del mio vecchio blog non sono qui riportate, quindi non mi si può facilmente conoscere e dato il mio umore recente potrei passare solo per rompicoglioni brontolone che ha solovogliadiprotestare. In realtà parlare di cosa sia e come si viva la libertà non è da considerarsi né “un passatempo” né tantomeno “frivolo”. Sono parecchi anni che la bazzico; non sono un editor meritevole: la leggo parecchio, apporto correzioni minime, talvolta scrivo o traduco qualche voce, spesso pongo l’attenzione dal punto di vista del lettore su qualche aspetto ambiguo, contraddittorio o palesemente rimasto senza significato.

Talvolta, però, mi capita di fare un edit “sensibile”: capita cioé di inserire un dettaglio, quasi sempre minimo, ma sufficiente a scatenare qualche trambusto. Il mio tentativo, in questi casi, seguendo proprio le regole suggerite da Wikipedia stessa, è quello di non essere sbrigativo, superficiale, secco, cancellando o riproponendo cose “e basta”. Si cerca sempre la discussione, il dialogo, l’accomodamento; io, in particolare, vedo la scelta di far sparire una informazione sempre come un errore. Vedo invece spesso che gli amministratori (che, per chi non lo sapesse, sono comuni utenti anche meritevoli per numero di edit o per il buon lavoro svolto fino a uel momento, a cui vengono conferiti , in aggiunta, alcuni poteri e autorizzazioni speciali) non sono così pronti al dialogo, che si autoeleggono giudici di molte cose, senza cercare il consenso ma imponendo la propria scelta. Molte volte hanno ragione e molte volte no: il più di queste “volte” non sono i casi miei quelli che ho seguito, ma quelli di altri utenti problematici (così li definiscono loro, un po’ come quelli di Scientology con le persone soppressive, uh?), le discussioni tra loro, tra loro e admin, tra questi e altro in “bar” e così via. Capita talvolta, di vedere tagliata una discussione con il fatto che “questo non è il luogo adatto”. Ma questo chiude la discussione ed elimina il dialogo! Alcune scottature hanno fatto spostare i dialoghi scomodi altrove.

Resta il fatto che quel genere di comportamento da trafficoni sottobanco, da bulletti che per non discutere “tagliano la testa al toro”, se il più delle volte può significare un effettivo risparmio di tempo contro l’affossamento di risorse rubato da un troll, molte altre è semplicemente dialogo negato, imposizione, violenza.

Fatevi un giro anche nelle pagine di discussione, nelle cronologie eccetera: molti sono dei frustrati che hanno palesemente torto, ma molti altri no: vengono – è la mia opinione – scoraggiati nel dare voce ad alcuni aspetti della verità con tecniche che ricordano il mobbing da ufficio, il maccartismo o peggio, la burocrazia stile sovietico o della vecchia Stasi. Non sto dicendo che fanno così, ma che la sensazione e lo stile, ricordano quello spirito, non quello di dialogo e discussione che servono a dirimere civilmente una questione. Quello che succede a me, normalmente, è che una cosa venga cancellata e questo non mi stia bene perché è vera e correttamente documentata, come richiesto. Spesso viene definita irrilevante e su questo, quando sono coinvolto o lo leggo su questioni d’altri, io vedo il problema. Raramente, infatti, ho visto mollare l’osso ad un admin: piuttosto che arricchire magari moderando un tono poco neutrale (della voce intera, perché un punto di vista riportato non può, per sua natura, essere neutrale), cancellano e in pochi secondi. Fate anche voi la vostra esperienza e vedrete. Naturalmente, come la vecchia (ma sempre valida, imho) netiquette in stile usenet insegnava, consiglio a chi si proponga di farlo, di leggere prima le regole, sempre, e di cercare di leggere discussioni precedenti, tanto più quando la voce sia “delicata”.

Lo scrivo perché spesso la questione si risolve con una specie di “viaggio punitivo eremitico virtuale” che le regole ti consigliano: piuttost che “intestardirsi” su una voce controversa, prendi il largo, vai altrove, lavora su una voce diversa, contribuisci comunque ma da un’altra parte. Certo, sono d’accordo che questo fa il bene di wikipedia ed è utile, ma resta il fatto che al tuo contributo controverso viene dato un veto e che alla soluzione della controversia a te viene detto di non partecipare, quindi di toglierti di mezzo e di accettare le decisioni prese da altri. In sostanza la collaborazione non esiste, in questi casi: devi accettare altrimenti … Altrimenti qualcosa. Prima è un invito, ma se non sei d’accordo attraverso vari gradi di abbiamoragionenoi no-si-no-si-no ti buttano fuori. Questo la dice lunga sulla natura umana e anche sulla democrazia, non è un guaio solo di Wikipedia. Wikipedia è una grande idea e una opera meravigliosa e le tante persone che donano il loro contributo sono davvero volontari meritevoli: ma fatevi da voi l’idea – io ritengo che l’atteggiamento di cui ho parlato esista e secondo me è un problema, una macchia che non si ha una gran voglia di cancellare, un problema che non si ha una gran voglia di risolvere, né di riconoscere.

Se hai verificato che quello che scriverai è vero, che è qualcosa di buono sull'argomento ed è utile che io lo sappia, ma soprattutto SE SAI USARE LA PUNTEGGIATURA, dimmi: