Lettura consigliata: Perché siamo così ipocriti sulla guerra?

immagine che ricorda la violenza dei forti sui deboli

questo siamo

Per l’editore Chiarelettere è uscito il libro di Fabio Mini dal titolo “Perché siamo così ipocriti sulla guerra?“. Lo consiglio. Il curriculum dell’autore non è secondario. La sua autorevolezza non gli viene solo dall’aver prestato servizio “in alto” … ma dalla parte dalla quale non ti aspetteresti di sentir parlare chiaro in questi termini delle motivazioni della guerra, del nostro atteggiamento e soprattutto di chi governa il mondo e i nostri paesi: che questa gestione venga dallo stato oppure dalle multinazioanali.

E’ un Generale a parlarci e a dirci quello che il pezzente al bar sa da sempre, che il populista ha facile gioco ad urlare per il proprio lato politico, e il poeta dissacratore o la satira affermano come un dato certo. Ma che poi, dati alla mano assenti, tacciono quando sentono in faccia l’odore dell’alito del potente che, una volta ogni tanto, raggiungono.

Un Generale comanda gli eserciti, parla con gli altri generali, può guidare le truppe, è dentro la politica o ai suoi effetti, straccia via le panzane dall’intelligence perché è sui dati che fa i propri conti ogni giorno … e se non è un generale dello scorso secolo magari si ricorda anche dei soldati come persone. Riconosce le guerre anche quando “il mio nemico non ha divisa”, perché il suo mestiere tutto sommato è la guerra. Quandomeno il conoscerla, se non il combatterla.

Ascoltare un Generale dire quello che ti aspetteresti da indymedia per me fa una grande differenza. Non è uno che se deve ordinare di far sgorgare il sangue, esplodere i cervelli e incendiare i corpi si tirerà indietro. Se va fatto, se è guerra, lo farà, lo avrà fatto, sarà tenuto a farlo e non lo riterrà “mai in nessun caso giusto”. E’ un soldato.

Se, quindi, ti indica la via che oggi ha preso la guerra, senza onore d’accordo, ma che si ricopre di paroline e motivazioni politically correct sia astutamente, sia goffamente (e quindi ancora più colpevolmente, in quanto a serietà) per coprire ragioni che non sono di stato (quindi nostre collettivamente) ma del business … questo, per me, ha valore.

Ricordate RaiReport (io non trovo il video, ma cercate “Gualtiero Bertelli” e troverete) che parlava della tratta degli schiavi in un loop infinito di viaggi sfibranti in camion tra stati, false speranze di una vita migliore, prigionia in altri stati in attesa di miserrimi riscatti forniti dai familiari rimasti in stati di polizia … storie in cui noi (governo Italiano) abbiamo fornito mezzi fisici (camion o pullman se non erro) alla gente sbagliata, naturalmente. Qui ne si accenna, ad esempio: in pochi altri posti, mi pare. I motivi e i punti di vista sulla guerra, quelli veri, degli ultimi 30 anni e in alcuni casi degli ultimi 100 e aiuta a mettere assieme alcuni pezzi, a legare alcuni fili e a vedere i fili stessi.

Il libro è piccolo, scorre veloce, potete farcela. Alla fine di tutto verrebbe voglia di dire “dimmi i dati, dimmi i nomi, ricordami gli avvenimenti e ricorda cosa è stato detto e cosa invece era vero!!” … per ora non l’ho finito, ma mi pare che questo manchi.

Ormai però mi vien da dire: i poteri sono così spudorati che anche se ci sono fonti che dicono la verità ufficialmente e con forza, se ne fregano tutti, come se non fosse stato detto nulla.

Se hai verificato che quello che scriverai è vero, che è qualcosa di buono sull'argomento ed è utile che io lo sappia, ma soprattutto SE SAI USARE LA PUNTEGGIATURA, dimmi: