Studiare la Storia per ribattere alle cazzate

Andavo male in storia, ma mai ho pensato che la materia fosse inutile. Ho sempre pensato, come per ogni cosa che vada memorizzata, che è bene conoscerla per avere un’idea di dove andare a leggerne puntualmente i dettagli. Ma sapere: non ignorare.

Quando vi chiedono “ma perché bisogna studiare storia?”, i vostri figli, o peggio, i loro genitori, potete rispondere: quando Birlascuni, come tanti altri vecchietti nostalgici o reazionari, ritirano fuori la faccenda che quandoceralui , a questi superficiali smemorati bisogna saper contrapporre la verità, bisogna essere preparati, perché agli ignoranti la si racconta più facilmente. Ma se fossimo ignoranti diffidenti diremmo “non mi fido, non so se quando c’era lui era così”, sospendere il giudizio ed informarci.

E quel punto possiamo domandare a Birlascuni e agli altri vecchietti se era davvero “far bene” uccidere Matteotti e incarcerare chi si opponeva politicamente a lui e lo affermava chiaramente. Anche perché consocere questi fatti e saperne ravvisare l’aspetto può far scattare qualche allarme in testa anche al giorno d’oggi: su certi comportamenti, certe leggi, certi atteggiamenti di chi può esercitare potere, legiferare, far eseguire.
Possiamo chiedere se era davvero “far bene” uasre i gas asfissianti da parte del nostro esercito inviato in Etiopia, affiancarsi ad Hitler solo per vendicare l’offesa del 1914-1918 , se era far bene accentrando a sé tutti poteri, se era far bene reintrodurre la pena capitale.

Chi non ignora può ben sapere quando uno spaccia per umorismo una menzogna come quella del mandare la gente in vacanza al confino (ma lui è quello che dice abbronzati ai presidenti di colore) … il confino è comunque esilio: se soggioghi così gli oppositori non “fai bene” … o voi pensate di si? Potreste trovarvi voi stessi all’opposizione. Vi piacerebbe ancora questa regola, ora valida per voi? Chi conosce la storia sa davvero come sia nata la Costituzione e quale gioiello sia stata sin dall’origine. Tanto buona che altri l’hanno presa a modello.

Una cosa che non si può fare, quando si è informati davvero, è lasciar insinuare il dubbio. Perché questo, con gli ignoranti, si riesce a fare e questa tecnica è la più usata. Invece di dire – allora si – davvero criticamente “cavolo, qui devo approfondire”, ricevono la prima balla non verificata (ma contraria) e, sentendosi ignoranti, la accettano come vera, puntualmente senza verificare.

Chiediamoci come mai non si studia mai la storia recente in dettaglio: perchè è politica. La storia è la politica di ieri.

Quando uno ha conoscenza di cosa sia stata la storia sotto il  fascismo e come si siano svolti i fatti non può, in nessun modo, paragonare la propria personale, utilitaristica ed egoistica idea di cosa sia la burocrazia, cosa la giustizia e di come i magistrati la debbano amministrare, al fascismo, il quale – a dire di questi revisionisti –  sarebbe meno odioso di questi che sono evidentemente dei fastidi per la sua persona(m).

Quanto la facessero sotto il naso al dux e quanta corruzione ed ingiustizie le stesse aziende abbiano subito sotto quel regime si può scoprire anche guardando Rai Storia: non serve nemmeno fare la fatica di leggere. Ma ignorare e poi ascoltare il primo oste parlare del vino che vuol vendere e credergli, è un errore.

Siamo disinformati, siamone coscienti: non basiamo su questa pochezza le decisioni: usiamo la consapevolezza per diffidare e VERIFICARE su documenti storici di valore, attendibili. La stessa tecnica la usano gli esperti di comunicazione di destra degli USA per screditare (col dubbio) gli scienziati che ci mettono in guardia sui rischi ecologici  cui va in contro il pianeta. Che fanno? Insinuano il dubbio, tentano di screditare l’avversario: non fanno nu serio confronto sui fatti precisi. Lasciano tutto alla nostra pigrizia.

Il rischio è che usando la parola democrazia la si distrugga usandola, così come libertà.

Se il Burlaschioni pensa che il popolo governi direttamente, sta a voi capire che non è né vero, né sarebbe un bene. Andate al mercato, al supermercato, entrate in discoteca, andate al cinema, fate un giro in piazza, guardatevi attorno, partecipate a due assemblee di condominio e a 40 aziendali magari anche sindacali. Poi chiedetevi se non è bene che il popolo elegga gente capace e che sia la competenza a servirli, ma sempre con meccanismi di controllo, che il potere in mano di qualcuno non diventi mai troppo pericoloso, che gli altri possano sempre controllarlo.

Chiedetevelo e poi direte voi stessi a Barluscuno “ti sbagli: il politico fa un mestiere, lo fa per il popolo: tu falli eleggere al popolo, ma le infrastrutture, come sa qualsiasi elettricista, imbianchino, idraulico o amministratore di sistema, le deve gestire gente capace ed autorevole”. Non ti faresti curare da un chirurgo eletto dal popolo. Ti faresti curare da un chirurgo eletto dal popolo TRA I CHIRURGHI LA CUI AUTOREVOLEZZA E’ STATA ATTESTATA DA CHIRURGHI ESPERTI che non abbiano interesse personale diretto.

L’unione europea nasce anche per controllare il pericolo dei piccoli re delle banane locali che rischiano di tirar su il mento, mettere le mani sui fianchi, e commettere atrocità in nome di una parte del popolo.

Negli anni di Mani Pulite si stava risanando il paese: qualcuno ha costruito l’immagine “magistrati + comunisti” e così ha proceduto fino ad oggi. Non risanare il paese ci ha portato dove siamo. Con le piaghe in suppurazione.

Falsificare la Storia permettere di far nascere dispotismi, dando giustificazioni e motivi che sono falsi, additando falsi nemici quando ci sono problemi e contingenze da risolvere con competenza, magari anche abnegazione invece di avidità e interesse personale, perché in quel momento c’è da pensare ai concittadini. Dare l’idea di farlo, da “uomo forte”, soprattutto in tempi in cui tutti abbiamo più paura e siamo pieni di incertezze è il trucco già utilizzato da altri UOMINI FORTI … che poi noi abbiamo tutti chiamato dittatori: questo erano.

Ma chi è preparato lo riconosce. Chi sottovaluta fa male. Chi non sa fa peggio. Chi pensa che non sapere non serva, è parte del problema e della corruzione dello spirito civile.

Quanto dico sopra l’ho dovuto parafrasare da chi l’ha detto meglio di me, per motivi di copyright. Qualsiasi errata interpretazione è da considerare mia, non è dovuta all’autore/trice originale da cui ho letto le idee.

Se hai verificato che quello che scriverai è vero, che è qualcosa di buono sull'argomento ed è utile che io lo sappia, ma soprattutto SE SAI USARE LA PUNTEGGIATURA, dimmi: